La Ferrari non vince un Campionato del Mondo Costruttori in Formula 1 dal lontanissimo 2008. Ma ora che il 2020 è già molto vicino, nonostante le indiscrezioni sulla nuova monoposto non siano favorevoli, questo potrebbe essere l’anno buono per la Ferrari. Perlomeno è ciò che si aspettano gli appassionati e tifosi del Cavallino Rampante. L’ottimismo a Maranello c’è e i motivi per fare bene sono molteplici.
Non si può negare che la Ferrari ha avuto la macchina migliore per gran parte del 2019, in particolare nelle qualifiche visto che il conteggio ha fissato ben sette pole position per Charles Leclerc. Un ottimo indicatore per la stagione che verrà. Ciò che è mancato è stato sicuramente il passo gara non abbastanza buono, con strategie, errori ai pit-stop ed errori dei pilota che hanno condizionato il buon lavoro svolto a Maranello. C’è voluto sicuramente anche troppo tempo per sbloccare il reale potenziale della vettura, e quando lo hanno fatto, la gara per entrambi i campionati era ormai fuori portata.
Camilleri un faro per il team
La vecchia Ferrari avrebbe sicuramente attraversato l’inverno con la consapevolezza di aver fatto abbastanza male durante la stagione. Il secondo posto, dove è terminata la stagione in quattro degli ultimi cinque anni, non è un risultato abbastanza buono. Ma quest’anno è stato adottato un nuovo approccio. Merito del presidente Louis Camilleri.
“Con Mattia siamo molto concentrati sul lungo termine” afferma. “Non costruisci la squadra durante una notte. Abbiamo detto abbastanza frequentemente che questa è una squadra giovane nel senso che abbiamo si molta esperienza e persone di talento. Tuttavia, molti di loro sono nuovi nei loro specifici compiti e nelle loro responsabilità. C’è bisogno di pazienza, abbiamo bisogno di stabilità e serenità perché se guardi agli anni migliori della Formula 1, quando un team è stato il più forte, che si tratti di McLaren, Ferrari, Red Bull o oggi Mercedes, c’è sempre uno filo conduttore. Si tratta proprio della stabilità che si respira all’interno della squadra quella che ti spinge a lavorare a stretto contatto. Questo è ciò su cui siamo maggiormente concentrati”.
La pazienza non è una caratteristica che associ spesso ad uno sport come la Formula 1. La strategia di Camilleri dovrebbe ridurre la pressione su chi lavora a Maranello, permettendo di superare i confini e affrontare i problemi con maggiore forza. “Sì, abbiamo commesso degli errori” aggiunge Camilleri “ma, in base alla mia esperienza, impari anche dagli errori.”
Grandi risorse finanziarie
La Ferrari è stata a lungo la squadra con le migliori risorse della Formula 1 moderna e sembra una tendenza destinata a continuare. Nello specifico, considerando anche il suo grande successo nel settore delle vetture stradali, che ha incluso il lancio dell’ibrida SF90 Stradale. A dicembre Camilleri aveva infatti affermato: “Stiamo per chiudere un altro anno record. Abbiamo fatto abbastanza bene su tutte le metriche. Siamo anche pronti a investire nel migliore dei modi, visto che il mercato dell’auto è in grado di supportare tali investimenti, non solo dal punto di vista umano, ma anche in quello delle infrastrutture. Un esempio rappresentato dal nuovo simulatore”.
A seguito di una riduzione dei tempi utili ai test in galleria del vento il simulatore, insieme alle simulazioni CFD, è diventato un pilastro fondamentale della strategia di sviluppo di un team di Formula 1. Quindi il nuovo prodotto che sarà disponibile a Maranello già da primavera rappresenta un elemento centrale per lo sviluppo della nuova 671 del 2020. Ma anche per lo sviluppo relativo al 2021, quando sarà rivisto il regolamento tecnico.
Puntare sulla velocità di punta
Cominciare a vincere soltanto al ritorno dalla pausa estiva, totalizzando poi soltanto tre vittorie, non è sicuramente la tipologia di forma che ti aspetteresti da una squadra che era sembrata quella da battere durante i test pre stagionali. Ma ci sono comunque aspetti positivi da prendere in considerazione. In primo luogo le monoposto Ferrari hanno guidato in testa per il 32% dei giri totali dell’intero campionato. Un dato inferiore soltanto a Mercedes. Questo dimostra che la velocità pura era un dato fondamentale della SF90.
L’altro aspetto positivo è che la Ferrari è stata in grado di recuperare durante la seconda metà della stagione. Di certo non un’impresa facile quando hai a disposizione sessioni di test limitatissime. La Ferrari è riuscita a cambiare le cose e ad identificare le aree in cui bisogna migliorare.
“Eravamo sotto pressione, ma la squadra è rimasta unita” ha affermato Binotto “siamo stati in grado di affrontare i problemi e anche se non siamo stati in grado di ridurre completamente il divario, soprattutto in curva, penso che nella seconda metà della stagione 2019 abbiamo affrontato con la massima positività i problemi che abbiamo dovuto affrontare in precedenza. Questo dimostra che la Ferrari è capace di muoversi nella direzione corretta. Quindi penso che sia il vero lato positivo di tutta la nostra stagione. La ragione che ci ha escluso da molte vittorie deve essere ricercata nell’affidabilità e negli errori dei piloti e delle strategie. Dobbiamo essere perfetti in tutte le aree per tornare a vincere. Quando abbiamo vinto, siamo stati perfetti in ogni area: strategia del team, piloti e affidabilità delle auto”.
Vettel e Leclerc: massima fiducia
La Ferrari ha sofferto sicuramente dal punto di vista dei piloti lo scorso anno, con l’astro nascente Charles Leclerc uscito subito fuori dai gangheri e divenuto immediatamente un degno avversario (spesso anche più forte di Vettel) del compagno di squadra e quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. La tensione si è sviluppata durante la stagione culminando persino nella nota collisione a Interlagos. È stato doloroso assistere ad una situazione simile. Ma Camilleri ha intravisto da subito gli aspetti positivi.
“Entrambi hanno capito che la Ferrari è stata l’unica grande vittima” ha quindi detto Camilleri.
In Leclerc la Ferrari ha riposto il suo futuro. Il monegasco lo scorso anno ha dimostrato a sufficienza di essere pronto a guidare la squadra. È per questo motivo che hanno confermato a lungo termine il contratto del giovane monegasco, escludendo eventuali possibilità derivanti da proposte provenienti da altri team interessati.
“Charles ha molto talento”, afferma Binotto “penso che abbia sorpreso anche noi per ciò che è stato in grado di fare. È diventato via via più forte, non solo come pilota ma soprattutto come parte integrante della squadra e per noi questo è molto importante. Ha anche un ottimo rapporto con il team.” Se l’anno scorso, gli è stato chiesto di spostarsi in più di un’occasione per lasciare spazio a Vettel, quest’anno potrebbe essere il contrario. Vettel ha sopportato un difficile avvio di campionato, prima di agguantare la vittoria a Singapore che ha sicuramente rimpolpato la sua fiducia. La Ferrari si trova quindi con due piloti in grado di fare molto bene, abbastanza da portare a casa anche il Mondiale Costruttori. Se avranno la monoposto giusta per fare ciò.
“Ha molta esperienza”, afferma Binotto su Vettel “è ovviamente al centro del nostro progetto. Sebastian si è sentito a disagio con la macchina all’inizio della stagione. La sfida per lui è stata anche quella di avere buon punto di riferimento, quello di avere un compagno di squadra così veloce. Nella prima parte della stagione è stato messo sotto pressione mentre ha reagito molto bene nella seconda metà. Certamente la vittoria di Singapore è stata la chiave per lui, non solo per la vittoria stessa, ma anche per la fiducia nella squadra, poiché sapeva di poter contare sulla squadra per un aiuto, se fosse stato necessario. Nella seconda metà della stagione, quando ha sicuramente avuto molta più fiducia nella macchina, penso che sia stato molto veloce. E se guardi il suo ritmo di gara è molto simile a quello di Charles, che invece è stato più veloce in qualifica”.
I regolamenti rimangono quelli già noti
Sicuramente il nodo dei regolamenti rimane il fattore più importante. La stabilità dei regolamenti gioca a favore della Ferrari, in quanto riduce il numero di incognite. La loro macchina l’anno scorso è stata forte, anche se un po’ complicata da capire. La loro decisione di perseguire una filosofia a bassa resistenza li ha resi velocissimi sui rettilinei, ma è stata comunque una sfida che non ha pagato nelle curve veloci. Quindi non sorprende che il loro focus per il 2020 sia stato quello di aggiungere downforce.
“La nostra auto il prossimo anno punta a molto di più sul carico aerodinamico. Avendo più carico aerodinamico sicuramente avremo più resistenza” ha affermato Mattia Binotto “non ci aspettiamo di essere i più veloci in rettilineo come quest’anno. Ma non sai mai cosa stanno facendo gli altri. Abbiamo riconosciuto che dobbiamo avere sicuramente un carico aerodinamico maggiore. Abbiamo notato alla fine della stagione 2019 che c’è ancora un gap da colmare”.
Nel tentativo di diagnosticare rapidamente eventuali potenziali problemi, la Ferrari ha optato per il lancio anticipato della propria auto fissato già all’11 febbraio. Sulla power unit Mattia Binotto afferma che la Ferrari sta facendo “cambiamenti abbastanza significativi” al motore. “Abbiamo cambiato parecchio la nostra power unit anche in termini di architettura”. Occhi puntati ai test che apriranno realmente la stagione 2020 della Formula 1. Vedremo qui i primi segnali di una Ferrari rinnovata, comprendendo se sia stata in grado di basarsi su tutti questi fattori. Solo in questo modo si potrà ragionare su una monoposto in grado di porre fine al dominio Mercedes e riportare il Campionato del Mondo a Maranello.