Per Carlo Abarth i record di velocità rappresentano l’apoteosi della sua straordinaria passione per la meccanica e per l’automobile. Meglio se sportiva. Per realizzarli ricorre però a piccoli motori di cilindrata decisamente contenuta e ai carrozzieri più affermati del tempo. La voglia è quella di puntare sull’aerodinamica e sulla leggerezza, il risultato è la velocità. Pura. Il circuito di Monza la sede ideale.
Siamo nel 1960, esattamente sessant’anni fa. Carlo Abarth, dopo le sessioni record del 1956 e del 1958 ci riprova. Lo fa con una Abarth 1000 Monoposto Pininfarina, carenata attorno al bialbero Fiat da 1.000 cc da 105 cavalli e circa 200 km/h di velocità massima. La vettura che si presenta con un aspetto quasi da fantascienza (per l’epoca) possiede però un motore modesto.
Un unico esemplare
La bellissima Abarth 1000 Monoposto Pininfarina viene costruita quindi nel 1960 in un unico esemplare. L’intento era semplicissimo: distruggere un lotto di record di velocità a livello internazionale. La scelta del piccolo motore di derivazione Fiat, montato in posizione centrale, da l’idea delle capacità tecniche di Carlo Abarth e di Pininfarina.
La vettura comparve per la prima volta al Salone di Torino ed era stata studiata da Pininfarina all’interno della galleria del vento del Politecnico torinese. La carrozzeria in alluminio, finemente modellata, era leggerissima. Le dimensioni risultavano molto contenute: 456 centimetri di lunghezza, 155 di larghezza e alta appena 122 centimetri. La trazione era posteriore e il cambio manuale a quattro marce.
La carrozzeria era la vera caratteristica di questa straordinaria vettura. L’alluminio sembrava modellato dal vento con carenature che interessavano anche le ruote, coperte da pronunciati passaruota. La Abarth 1000 Monoposto Pininfarina sembrava quasi piatta, come una lingua di metallo, se non fosse stato per il piccolo abitacolo affusolato e per i passaruota discendenti nella parte posteriore. Lo scopo è quello di raggiungere il miglior valore di penetrazione aerodinamica possibile d’altronde la 1000 Monoposto di Abarth e Pininfarina se ne frega delle curve: deve attraversare l’aria senza provocare resistenze di alcun tipo.
I record
E ci riesce a distruggere l’aria che si trova davanti e ben otto record tutti realizzati sull’anello ad alta velocità del circuito di Monza, tutti nel 1960. Assolutamente affascinante il dato che introduce un numero così alto di record su differenti distanze chilometri e temporali, vediamoli:
- record di velocità sulle 12 ore alla media di 203,656 km/h
- record di velocità sulle 24 ore alla media di 198,795 km/h
- record di velocità sulle 48 ore alla media di 190,264 km/h
- record di velocità sulle 72 ore alla media di 186,687 km/h
- 2000 miglia percorse alla media di 201,115 km/h
- 5000 miglia percorse alla media di 199,238 km/h
- 8000 miglia percorse alla media di 192,878 km/h
- 000 miglia percorse alla media di 191,376 km/h
Dati semplicemente straordinari per una vettura unica e memorabile.