Oggi, ci sono sono pochi incentivi per le elettriche. E in generale per le auto a basse emissioni. Ma il Centro Studi Promotor auspica di più: per il nostro Paese, occorre una grande campagna di incentivi alla rottamazione per l’acquisto sia di auto elettriche sia di nuove auto ad alimentazione tradizionale. Lo dice Gian Primo Quagliano, presidente del CSP, durante la 27esima conferenza stampa annuale sulla situazione e le prospettive del mercato dell’auto.
Incentivi per le elettriche, c’è l’obiezione
Per l’Italia, dice Quagliano, l’obiezione all’introduzione di significativi incentivi alla rottamazione è che la situazione economica non consente di sostenere il grande sforzo per rinnovare in maniera significativa il parco circolante. Obiezione respinta. Serve una breve analisi economica. L’Italia è l’unico Paese ad economia avanzata che non ha ancora superato la crisi del 2008, che è già oggi la più lunga dall’Unità d’Italia. E il Pil pro capite 2018, contrariamente a quanto avviene in tutta la UE (con l’esclusione della sola Grecia), è più basso di quello del 2001 (-3,96%). Serve muoversi. Anche nel settore automotive.
La rottamazione con incentivi è la soluzione?
Ci sono formule di incentivazione alla rottamazione che possono dare una spinta anche al Pil ed essere a costo zero: il bonus viene completamente recuperato attraverso il gettito Iva sulle auto immatricolate in più. C’è un precedente. I primi incentivi alla rottamazione del 1997 che determinarono una crescita delle immatricolazioni del 39%, un gettito aggiuntivo per l’Erario di 1,400 miliardi di lire ed una crescita del Pil calcolata dalla Banca d’Italia in 0,4 punti percentuali.
Doppio bonus con rottamazione: cos’è
Il CSP auspica quindi un doppio bonus con rottamazione. Un incentivo differenziato a seconda del tipo di auto accompagnato da uno sconto obbligatorio concesso dal venditore pari almeno all’incentivo. Uno sconto allettante per i clienti, magari sommati – chissà – a incentivi regionali. Per migliorare la sicurezza stradale, a favore della qualità dell’aria. E per un’Italia più moderna. Serve un contributo allo svecchiamento del parco circolante la cui età media è passata da 7 anni e 6 mesi del 2007 a 11 anni e 6 mesi del 2018 contro gli 8 anni del Regno Unito, i 9 anni della Francia e i 9 anni e 7 mesi della Germania.
Previsione per il 2020 del mercato auto Italia
Come sempre, il CSP fa previsioni (non da tutti: molti si limitano a commentare il passato). Nel 2020 – ha affermato Gian Primo Quagliano – le immatricolazioni supereranno la soglia dei 2.000.000 e si attesteranno a quota 2.010.000 (+5%). Che risultato è? Modesto: -19,4% sui livelli ante-crisi. Se però vi fosse però una efficace campagna di rottamazione, anche le immatricolazioni nel 2020 avrebbero un notevole impulso che consentirebbe di colmare il divario rispetto ai livelli pre 2008.