I ritardi nell’arrivo dei nuovi modelli di Alfa Romeo, a partire dall’Alfa Romeo Giulia la cui produzione, secondo i piani iniziali sarebbe già dovuta essere attiva, stanno creando non poche preoccupazioni. Non sono solo gli appassionati del mondo delle quattro ruote ed, in particolari, gli Alfisti che da tempo attendono l’avvio del programma di rilancio di Alfa Romeo ad aspettare con ansia l’arrivo della Giulia.
Il mancato avvio della produzione dei modelli Alfa Romeo, ma possiamo aggiungerci anche il ritardo del SUV Maserati Levante che entrerà in produzione, in ritardo, tra qualche settimana a Mirafiori, desta molte preoccupazioni anche per i sindacati che vedono nel rilancio del marchio Alfa Romeo e nella definitiva crescita di Maserati l’unica speranza per riportare in alto i livelli occupazionali nel settore automotive, con tante aziende dell’indotto che beneficeranno dell’incremento di produzione in stabilimenti come Cassino e Mirafiori.
Le preoccupazioni dei sindacati per il futuro di Alfa Romeo e Maserati
Gianluca Ficco della Uilm ha dichiarato che “Quel che è importante è che Marchionne confermi l’impegno ad abolire la cassa integrazione negli stabilimenti italiani entro il 2018″ Si tratta di un punto chiave per il futuro di FCA ed, ancora di più, per il futuro di migliaia di lavoratori italiani. La crescita di Alfa Romeo e Maserati, i cui modelli saranno prodotti solo in Italia, dovrebbe permettere, accanto agli eccellenti risultati ottenuti a Melfi con la 500X e la Jeep Renegade, di ridurre progressivamente il ricorso alla cassa integrazione sino al raggiungimento dei target di vendita del 2018. Secondo , Claudio Chiarle della FIM di Torino “Fino a poco tempo fa il calendario delle uscite era abbastanza chiaro: contemporaneamente al Levante sarebbe partita la produzione della Giulia a Cassino e a fine 2016 si sarebbe dovuta avviare quella del secondo modello dell’Alfa Romeo a Torino. Fino ad oggi noi siamo fermi a quel calendario. E’ chiaro che la partenza del secondo modello dell’Alfa a Mirafiori è legata ai tempi del lancio della Giulia. Ed è altrettanto chiaro che la successione dell’uscita dei modelli è legata al succeso di quelli precedenti. Se la Giulia verrà accolta bene si può immaginare l’avvio entro pochi mesi della produzione del suv Alfa a Mirafiori”.
La produzione di un nuovo modello di Alfa Romeo a Mirafiori (potrebbe essere il D-SUV) è fondamentale per far rientrare tutti i lavoratori dello stabilimento dalla cassa integrazione. Secondo Federico Bellono della Fiom “È chiaro che il Levante da solo riuscirà difficilmente a fa rientrare tutti i cassintegrati delle Carrozzerie. Per questo abbiamo sembre chiesto l’arrivo di un secondo modello” A Mirafiori è in programma anche il restyling dell’Alfa Romeo MiTo che sarà presentato al Salone dell’auto di Ginevra del prossimo mese di marzo. La MiTo, in ogni caso, può contare su di un volume di produzione estremamente ridotto ed il facelift che andrà a rinnovare la vettura, allungando probabilmente di circa un anno una carriera prossima comunque alla fine, difficilmente garantire un incremento sostanziale della produzione che resterà piuttosto limitata dopo un 2015 estremamente difficile che ha registrato la drastica riduzione della gamma della segmento B della casa italiana.
Il futuro della produzione di auto in Italia è, quindi, legato a doppio filo ai marchi Alfa Romeo e Maserati. Il successo dei nuovi modelli, che saranno commercializzati su scala internazionale, è fondamentale per la progressiva riduzione della cassa integrazione in Italia nei prossimi anni e per il ritorno in piena attività di tutti i lavoratori degli stabilimenti di FCA. Maggiori dettagli sulle tempistiche di arrivo dei nuovi modelli dovrebbero emergere a fine mese, in occasione del prossimo cda di FCA in cui Marchionne dovrebbe chiarire tutti i dubbi sulla vicenda. Continuate, quindi, a seguirci con attenzione per tutte le novità legate ai nuovi modelli di Alfa Romeo in arrivo sul mercato.
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