Il coronavirus cinese spaventa (giustamente) PSA: lo staff del Gruppo evacuato da Wuhan, “epicentro” planetario della malattia. Infatti i francesi detengono tre stabilimenti nella regione cinese, per via della partnership con Dongfeng. Lo sgombero riguarda il personale impegnato nei lavori proprio a Wuhan, come fa sapere Autonews.
Sono 40 gli addetti PSA coinvolti da questa evacuazione, in collaborazione con le autorità cinesi e con il consolato generale francese. Prima, però, i dipendenti PSA resteranno in quarantena a Changsha; dopodiché, verranno rimpatriate nei loro Paesi di origine. In parallelo, PSA ha anche intenzione di prendersi cura dei dipendenti cinesi che fanno parte della joint venture con Dongfeng.
Coronavirus: quante vittime e dove
I coronavirus sono responsabili di malattie nei mammiferi e negli uccelli. Fra i sintomi nell’uomo, infezioni respiratorie, potenzialmente letali. Non esistono vaccini per fare prevenzione; non esistono farmaci antivirali approvati dalla comunità scientifica per per il trattamento. Il 31 dicembre 2019 è stato segnalato un ceppo di questo virus a Wuhan. Il 28 gennaio 2020, siamo a 106 morti in Cina, più 4000 casi accertati.
Coronavirus fuori dalla Cina: la situazione
E altrove? Ormai si sta espandendo a livello globale. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è allarme rosso. Otto casi di contagio sono segnalati in Thailandia, altrettanti a Hong Kong. Altri cinque in Usa, come in Australia, a Taiwan, a Macao; quattro in Giappone: qui accelerano gli sforzi del Governo nipponico di spedire un volo charter nella città cinese di Wuhan per consentire ai connazionali di tornare in patria. A conferma della bontà della scelta di PSA. Quattro a Singapore, in Malesia; tre in Francia e in Corea del sud, due in Vietnam, uno in Canada e in Nepal. In Italia? Un caso sospetto è stato segnalato anche da noi, a Pistoia: una donna è stata ricoverata. Sono in corso gli accertamenti dei sanitari.