L’agonia delle auto a gasolio è iniziata quando tutti parlavano bene di quelle vetture e la definizione emissioni inquinanti era quasi sconosciuta: settembre 2015. Col dieselgate Volkswagen in USA, poi divenuto scandalo emissioni per parecchie Case nel mondo. Il diesel nuovo, a livello di vendite, sta scomparendo. Ora, perfino il diesel usato in Italia è malato.
Diesel usato in Italia: male
Secondo l’ACI, i passaggi di proprietà delle quattro ruote, a gennaio 2020 hanno registrato un calo del 6,9% rispetto all’analogo mese del 2019. Alla costante diminuzione delle prime iscrizioni di vetture diesel (-16,9% a gennaio rispetto allo stesso mese del 2019), nel primo mese dell’anno si è accompagnata per la prima volta una parallela diminuzione dei passaggi di proprietà delle auto a gasolio. Siamo a -11,5% a gennaio rispetto allo stesso mese del 2019. Che hanno così ridotto di circa tre punti percentuali la loro quota sul totale (dal 51,3% del 2019 al 48,7% nel 2020).
Se anche la seconda mano a gasolio crolla, finisce tutto
Del nuovo si sapeva: gasolio in via di estinzione. Rimane il diesel usato, specie al Sud Italia. Certo che se anche nelle auto di seconda immatricolazione inizia il crollo del diesel, questa motorizzazione muore. Tanto più che il mercato delle auto ibride ed elettriche di seconda mano va bene, anche se presenta ancora quote esigue, complessivamente inferiori all’1%: più che quintuplicati a gennaio i trasferimenti di auto ibride a gasolio (362 formalità). In crescita del 23% quelli delle auto ibride a benzina (1.960 formalità) e del 30% quelli delle auto a batteria (109 formalità).
Permuta diesel: per chi compra il nuovo, un problema in più
Chi ha un diesel da dare dentro e deve comprare il nuovo, si vedrà quotare meno l’auto a gasolio: la permuta diviene meno conveniente nelle concessionarie. Conviene cercare di strappare un prezzo a qualcuno (privato) che non si preoccupa della crociata anti-diesel da parte delle amministrazioni locali.