Lo stabilimento FCA di Cassino si prepara ad una vera e propria rivoluzione. Nel corso dei prossimi mesi, infatti, è previsto lo stop definitivo per la produzione dell’Alfa Romeo Giulietta che, dopo circa 10 anni, uscirà definitivamente dal mercato e non sarà sostituita da una nuova generazione. Alfa Romeo rimpiazzerà la Giulietta con il Tonale, il nuovo C-SUV che sarà prodotto a Pomigliano d’Arco.
Per il futuro di Cassino ci sarà, invece, il debutto del nuovo Maserati D-SUV, il futuro entry level della gamma del Tridente che arriverà sul mercato nel corso del 2021. Stando ad alcune dichiarazioni di Maserati dei mesi scorsi, il nuovo D-SUV dovrebbe essere la prima novità del 2021 di Maserati che, il prossimo anno, presenterà anche la versione cabrio della sportiva che debutterà questo mese di maggio e la nuova generazione di GranTurismo.
I lavori di pre-produzione del nuovo Maserati D-SUV dovrebbero iniziare sul finire della primavera, in parallelo alla fine definitiva della produzione dell’Alfa Romeo Giulietta. Nel frattempo, da Cassino iniziano a trapelare le prime indiscrezioni in merito alle caratteristiche del nuovo D-SUV del marchio del Tridente.
Prezzi da 70 mila Euro per il nuovo entry level di Maserati?
Uno degli aspetti più importanti del progetto Maserati D-SUV (che in rete è stato definito anche come “Levantino”) è rappresentato dal prezzo del nuovo modello. Maserati ha confermato di non voler rinunciare a margini elevati e, quindi, fisserà un listino molto elevato per il suo nuovo entry level.
Secondo le indiscrezioni di queste ore, il nuovo Maserati D-SUV dovrebbe partire da circa 70 mila Euro. Si tratta di un prezzo di poco più basso rispetto alla Ghibli attuale che parte da 72 mila Euro mentre il Levante parte da circa 78 mila Euro. Il nuovo D-SUV di Maserati sarà ben più costoso ed esclusivo rispetto a molti principali concorrenti.
Chiaramente, il SUV arriverà sul mercato in diverse varianti, sia benzina che diesel probabilmente, e potrà contare anche su di una variante plug-in hybrid che dovrebbe riprendere lo stesso sistema che troveremo sulla Ghibli ibrida costituito (secondo le indiscrezioni di questi giorni) da un nuovo quattro cilindri 2.0 da circa 320 CV abbinato ad un motore elettrico.
La base tecnica di partenza del nuovo Maserati D-SUV sarà la piattaforma Giorgio, la stessa su cui viene prodotto, sempre nello stabilimento di Cassino, l’Alfa Romeo Stelvio. Tra il SUV di Alfa Romeo ed il SUV di Maserati dovrebbero esserci oltre 20 mila Euro di differenza (per quanto riguarda il prezzo di listino).
In produzione entro fine 2021
Il nuovo Maserati D-SUV sarà in produzione nel corso del prossimo anno. Probabilmente, l’effettiva produzione di serie inizierà soltanto nel corso del secondo semestre mentre il debutto in pubblico del progetto dovrebbe avvenire ad inizio anno (forse al Salone di Ginevra 2021). Il D-SUV di Maserati sarà prodotto a Cassino per poi essere esportato in tutta Europa, in Nord America, in Cina ed in tutti gli altri mercati internazionali in cui è presente il brand del Tridente.
Secondo le prime stime, Maserati dovrebbe produrre circa 100 unità al giorno di Maserati D-SUV una volta che la produzione sarà entrata a regime. Si tratta di un target sicuramente molto ambizioso ma che riflette la volontà di dare una forte spinta alla crescita delle vendite del marchio. Sin dai primi mesi di disponibilità sul mercato, infatti, il nuovo D-SUV dovrà essere il modello più venduto di Maserati in tutto il mondo, superando in misura significativa il Levante, che potrebbe registrare un ulteriore incremento di prezzo con l’arrivo del restyling, per quanto riguarda le unità vendute.
Il progetto del nuovo Maserati D-SUV ha un’importanza fondamentale per il futuro dello stabilimento di Cassino. A differenza di quanto registrato in altri stabilimenti italiani, infatti, il sito laziale non ha altri progetti in arrivo e, per i prossimi anni, potrà contare esclusivamente su Giulia e Stelvio, che riceveranno un restyling nel 2021, e sul nuovo entry level di Maserati. Questi tre modelli dovranno garantire il raggiungimento del target della piena occupazione che, ad oggi, appare un risultato davvero lontanissimo anche considerando gli oltre 100 giorni di cassa integrazione registrati a Cassino nel 2019.