La Formula 1, di comune accordo con la FIA, non vuole prendere rischi. È già ufficiale la decisione di annullare il GP della Cina in programma il prossimo 19 aprile. In questo modo il calendario di Formula 1 che avrebbe previsto 22 prove, si riduce al momento a 21 appuntamenti stagionali. La notizia era già nell’aria da qualche giorno, forte di un aumento spropositato della diffusione del Coronavirus. Proprio per questa motivazione non potevano essere garantite condizioni di effettuazione della manifestazione in tutta sicurezza.
D’altronde è proprio di queste ore un monito proveniente dal Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha precisato che “il Coronavirus può creare più sconvolgimenti di un attacco terroristico. Attualmente il virus è il nemico numero uno dell’umanità”. Ad oggi si contano già più di 1.115 morti legati proprio al virus mortale.
Al momento l’evento è solo rinviato
La Formula 1 ha deciso quindi di rimandare l’evento cinese non specificando comunque una data per la possibile riprogrammazione. Non è infatti ancora detto se il GP potrà essere recuperato più avanti o meno. La decisione è stata presa di comune accordo con la Federazione Cinese, la Juss Sports Group che promuove il Gran Premio e l’amministrazione dello sport Cinese. In ogni caso la situazione viene costantemente monitorata da tutti i protagonisti citati e quindi soltanto se la situazione dovesse migliorare si potrà recuperare il Gran Premio.
Ipotizzare una nuova data risulta comunque particolarmente complicato visto che proprio il nuovo Campionato di Formula 1 sarà quello più denso di appuntamenti di tutta la storia della Formula 1.
Ecco come si è espressa la FIA in accordo con la Formula 1: “A seguito delle continue preoccupazioni per la salute e con l’Organizzazione mondiale della sanità che ha dichiarato il Coronavirus un’emergenza sanitaria globale, la FIA e la Formula 1 hanno adottato queste misure al fine di garantire la salute e la sicurezza del personale viaggiante, dei partecipanti al Campionato e dei tifosi, che rimane di primaria importanza. La FIA e la Formula 1 continuano a lavorare a stretto contatto con i team, il promotore della corsa, il CAMF e le autorità locali per monitorare la situazione e quindi il suo sviluppo”.
Le potenziali date
La FIA ha voluto precisare che “Tutte le parti impiegheranno il tempo necessario per studiare la fattibilità di potenziali date alternative per il Gran Premio nel corso dell’anno, qualora la situazione migliorasse. Il Gran Premio della Cina è stato a lungo una parte importante del calendario della Formula 1 con molti appassionati. La FIA e la Formula 1 non vedono l’ora di correre in Cina il più presto possibile e auguriamo a tutti nel Paese il meglio in questo momento difficile”.
Ad oggi il GP della Cina è l’unico Gran Premio di Formula 1 ad essere rinviato, dopo che nel 2011 il GP del Bahrain veniva annullato per i disordini dovuti a conflitti civili in quell’area. L’ipotesi più interessante (se la situazione migliorerà) potrebbe essere quella di collocare il GP a fine stagione. Dopo il Gran Premio di Monza difatti la Formula 1 affronterà sette Gran Premi in undici settimane. Una nuova data vorrebbe dire disputare tre o quattro Gran Premi consecutivamente, al di fuori dell’Europa.
Se la soluzione andrebbe verso un’introduzione nella settimana successiva al GP di Abu Dhabi si dovrebbero anche riprogrammare i test previsti in quella settimana. Un bel problema. Oppure pare che l’alternativa sarebbe quella di spostare il finale di Abu Dhabi per fare spazio, a fine novembre, al Gran Premio cinese. Dai team però pare ci siano delle resistenze. Questi ultimi vorrebbero un’eventuale riprogrammazione dopo il GP di Ungheria o tra il Brasile e Abu Dhabi.
La situazione è quindi molto complicata. Se poi si aggiunge che anche il GP del Vietnam potrebbe essere messo in dubbio per gli stessi motivi, allora in FIA e in Liberty Media avranno un bel da fare per riorganizzare un Campionato che appare tutt’altro che semplice.