I furti di auto sono costantemente diminuiti fino al 2017 poiché il 2018 si è chiuso con un aumento del 5% a 105.239 casi rispetto ai 99.987 registrati nell’anno precedente. Oltre a questo, dopo il furto sono state ritrovate solo 41.632 vetture (circa 4 ogni 10 rubate contro le 4,3 del 2017 e le 4,5 del 2013).
I veicoli non recuperati sono stati venduti come usati, i loro pezzi sono stati commercializzati nel mercato nero dei ricambi oppure trasportati all’estero, in particolare verso Slovenia, Africa, Brasile, Serbia, Albania ed Estremo Oriente. Questi dati provengono dall’ultima edizione della ricerca annuale sui furti d’auto effettuata da LoJack, una società specializzata nei sistemi per il recupero di auto rubate, che ha utilizzato anche i dati forniti dal Ministero dell’Interno.
Furti auto: Fiat Panda, 500 e Punto sono state le vetture più rubate nel 2018
Complessivamente sono state rubate più di 84.000 auto in cinque principali regioni italiane: Campania (21.577), Lazio (19.232), Puglia (17.818), Lombardia (13.004) e Sicilia (12.920). Al contrario, le regioni italiane in cui si sono verificati meno casi sono Marche (777), Liguria (605), Friuli-Venezia Giulia (436), Basilicata (380), Molise (377), Trentino Alto Adige (324) e Valle d’Aosta (22).
Dalla nuova classifica stilata da LoJack emerge anche che in Liguria sono state recuperate l’83,31% delle auto rubate contro il 19,29% in Basilicata. Le auto più rubate sono quelle più vendute. Ciò significa che al primo posto troviamo la Fiat Panda con 10.952 furti. Le successive tre posizioni sono occupate da 500 (7387), Punto (6560) e Lancia Ypsilon (3752).
Sono stati colpiti anche SUV e crossover con 4940 casi di furto (+7% rispetto al 2017). Un vero e proprio boom si è registrato in Campania dove i furti sono cresciuti del 38% (909 casi). La media di ritrovamento di queste due categorie di veicoli si attesta attorno al 31%. Al primo posto troviamo il Nissan Qasqhai (616) seguito da Range Rover Sport (550), Range Rover Evoque (416), Toyota RAV4 (359) e Kia Sportage (287).
Sempre secondo l’analisi condotta dalla società specializzata nei sistemi per il recupero di auto rubate, i ladri hanno utilizzato delle strategie e degli strumenti molto efficaci, più evoluti rispetto al passato. Il 25% dei casi viene messo a segno usando un dispositivo tecnologico che sfrutta le lacune dei diversi sistemi presenti a bordo dell’auto come ad esempio l’accesso senza chiave (Keyless).
Le case produttrici devono assolutamente perfezionare i sistemi di sicurezza dei propri veicoli
Tali sistemi non sono ancora stati perfezionati dalle case automobilistiche e possono essere sfruttati facilmente dai malintenzionati per rubare una vettura in quanto si basano su onde radio a bassa frequenza facilmente inviolabili.
Il processo consiste nel copiare il codice di accesso all’auto e ingannare il sistema di sicurezza che consente di avviare il motore premendo un pulsante. Il tutto può accadere anche in soli 30 secondi.
Oltre a questo sistema, i ladri utilizzano un altro metodo che consiste nel programmare una chiave sfruttando la presa OBD della vettura, usata normalmente per effettuare delle analisi di diagnostica. Il malintenzionato forza una delle portiere della vettura, collega un apposito dispositivo alla porta OBD e accede alle informazioni riservate del transponder, ottenendo facilmente e in pochi secondi una nuova chiave.
Ancora più semplice è il metodo che capta il segnale della chiave elettronica in possesso del proprietario della vettura. Quest’ultimo viene fatto rimbalzare sul dispositivo del complice, posizionato nelle vicinanze dell’auto da rubare. Fatto ciò, i sistemi di sicurezza del veicolo vengono disattivati e quindi il malintenzionato riesce ad accedere facilmente ad esso senza forzare una portiera o rompere un vetro.
Questo avviene perché i sistemi con chiave elettronica permettono di accedere alla vettura senza dover toccare prima la chiave in quanto la stessa si accorge della presenza del proprietario nelle vicinanze tramite un generatore di onde radio a bassa frequenza che sblocca automaticamente le portiere.
Al contrario, queste ultime vengono chiuse una volta che il proprietario si allontana. Quando il telecomando è abbastanza vicino al veicolo, il ricevitore presente al suo interno riconosce il codice identificativo. Questo arco di tempo viene utilizzato dai furbetti per accedere alla vettura. In alternativa, il ladro sfrutta degli specifici dispositivi per trasmettere il codice anche quando la chiave smart non è vicina all’auto da rubare.