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Coronavirus: lo strano caso del Salone auto Ginevra 2020

I nostri dubbi sulla opportunità di dare il via alla rassegna elvetica

coronavirus

Il Salone auto Ginevra 2020 si terrà a marzo. Lo han detto di recente gli organizzatori qualche giorno fa. Nonostante il coronavirus. Però ora lo scenario è diverso. Prima, il timore arrivava solo dalla Cina: giornalisti auto cinesi infetti, responsabili delle Case auto malati. Dalla Cina con paura, insomma. Sino a quando, a causa della sottovalutazione gravemente colposa dell’Italia, il coronavirus ha preso a botte anche il nostro Paese. E spaventa, perché è un virus nuovo.

Coronavirus: situazione in Italia

È anche difficile fare un bollettino aggiornato al minuto, visto che cresce a ritmo vertiginoso il numero di malati. Secondo i dati forniti dal commissario della protezione civile Angelo Borrelli, sono 152 gli infetti, comprese le tre vittime: la donna morta a Crema, il 77enne di Vo’ Euganeo e una donna di Casalpusterlengo. Al Nord la paura è (legittimamente) tantissima: scuole chiuse, manifestazioni pubbliche bloccate. Lo impongono le ordinanze di Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Più il Trentino-Alto Adige, dove tre turisti provenienti dalla Lombardia sono malati. Davvero bizzarra la situazione dell’Italia nel mondo. È al terzo posto per numero di contagi in tutto il mondo: a parte la Cina, resta dietro solo alla Corea del Sud (602 casi), superando il Giappone (fermo a 135, secondo i dati della Johns Hopkins University). Che qualcosa non abbia funzionato nella catena di comando, ormai è non discutibile.

Coronavirus: il problema dei lombardi al Salone auto Ginevra

Dunque, se la fiera di Barcellona non si tiene per timore di un contagio di chi arriva dall’Oriente; ci si chiede: ma gli organizzatori della rassegna elvetica non hanno paura dei lombardi che arrivano al Salone di Ginevra? Parliamo di giornalisti prima, visitatori poi. Lombardi in primis, perché qui c’è il tremendo focolaio. Ma anche da Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Più il Trentino-Alto Adige e la Liguria, seppure con modalità differenti dalle prime. Proprio le Regioni vicine alla Svizzera. Proprio le zone da dove possono arrivare o comunque transitare giornalisti auto e visitatori italiani. Poi basta un nonnulla: si pensi al ragazzo di Avellino che era a Codogno: è scappato da Codogno per andare ad Avellino. Ora lui e famiglia sono in quarantena. Ma quante persone ha incrociato l’avellinese durante il viaggio? E queste, a loro volta, quante persone incroceranno?

Covid-19 e manifestazioni pubbliche

Perché, intendiamoci, il coronavirus non fa sconti. E aggredisce ovunque. Cosa dicono le ordinanze regionali? Tre cose, in sostanza.

  1. Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato. Anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso. Pure se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico. E il Salone auto Ginevra rientra in pieno in questa casistica. Al chiuso, perdipiù: il rischio di contagio è elevatissimo lì dove c’è tanta gente al chiuso.
  2. Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master. Stop a corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani, salvo le attività formative svolte a distanza. I giovani ci sono eccome al Salone auto Ginevra. Anzi, fra gli obiettivi degli organizzatori c’era quello di attrarre i ragazzi. Oggi così affascinati dagli smartphone, e non dalle vetture.
  3. Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Sono luoghi dove ci si ferma ad ammirare le opere. Anche le macchine sono opere. Anche al Salone di Ginevra ci si ferma ad ammirare le opere: le auto.

Infezione e raccomandazioni

Ma cosa può fare una persona per difendersi dal coronavirus?

  • Lavarsi spesso le mani con soluzioni idroalcoliche: al Salone auto Ginevra sarebbe necessario andare spesso in bagno. Lì dove parecchi altri individui hanno espletato le proprie necessità organiche.
  • Evitare i contatti ravvicinati con le persone che soffrono di infezioni respiratorie. Come si al Salone auto Ginevra a evitare tutto questo? Si è al chiuso. Cosa si fa? Si scappa?
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. Attenzione: quando si è distratti, inconsapevolmente, ci si tocca eccome le vie respiratorie. Può accadere anche al Salone auto Ginevra.
  • Ovviamente, coprirsi naso e bocca se si starnutisce o tossisce. Questo lo si può fare anche al Salone auto Ginevra. Ma occhio al sovraffollamento, alla calca, specie attorno alle auto più belle, alle anteprime. Cautela nelle auto: le persone controllano la qualità degli abitacoli, le finiture, toccano le superfici, il volante, il cruscotto… Lì dove si depositano le goccioline di saliva quando si parla, quando si tossisce, quando si starnutisce.

Cosa dice l’OMS sul coronavirus

Ma la parola va agli esperti, gli unici che possono davvero spiegare. Cosa dice l’Organizzazione mondiale della sanità? L’OMS dichiara la diffusione del nuovo coronavirus un’emergenza sanitaria internazionale. E di fronte a un’emergenza, aggiungiamo noi, occorrono provvedimenti drastici, prima che sia tardi. Al di fuori dell’Italia, la situazione in Europa resta invariata: sono segnalati casi in Belgio, Francia, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Russia, Spagna e Svezia. In Cina e in altri circa 30 Paesi o regioni sono stati confermati nuovi casi di contagio. Nella Corea del Sud la diffusione ha subìto un’improvvisa impennata, dice il ministero della Sanità svizzero. Il numero dei casi sale anche in Iran, dove sono morte 6 persone.  Nel mondo sono state segnalate più di 78.500 infezioni con il nuovo coronavirus. Di queste, 2462 persone sono decedute; 20 persone sono morte al di fuori della Cina continentale. In base alla stima della situazione attuale, non vi sono limitazioni all’ingresso in Svizzera. Finora l’OMS non ha pronunciato limitazioni di viaggio. Finora.

Coronavirus: mistero Italia

Il nemico lo sconfiggi se lo conosci. Qual è il guaio del coronavirus in Italia? Quello che preoccupa della situazione italiana è che non tutti i casi registrati sembrano avere una chiara storia epidemiologica, cioè un legame con viaggi in Cina o contatti con altri casi già confermati: lo dice Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità in Europa. Non lo dice uno che vuole seminare panico. E poi, il consiglio di Kluge: nelle aree italiane colpite il rischio di infezione può essere più alto e per questo i residenti devono seguire le raccomandazioni delle autorità, compreso il non frequentare luoghi affollati. Nei luoghi affollati, oltre all’igiene delle mani, è sempre bene tenere una distanza di uno o due metri tra gli individui per evitare il contagio.

Virus dall’Italia: Austria e Romania si muovono

Al di là del Salone auto Ginevra, come reagisce l’Europa di fronte all’Italia dove il contagio di coronavirus è esploso? Un treno proveniente dall’Italia è stato fermato alla frontiera con l’Austria, al Brennero, dopo che a bordo sono stati segnalati due casi sospetti di coronavirus. È stato il capotreno italiano dell’Eurocity ad allertare, correttamente, le autorità. I due sospetti sono stati fatti scendere a Verona. Altri 300 viaggiatori sono bloccati alla frontiera. In Romania è stata disposta la quarantena obbligatoria per tutte le persone in arrivo dalla Lombardia e dal Veneto o che siano stati nelle due regioni italiane negli ultimi 14 giorni. Lo annuncia il ministero della Sanità di Bucarest.

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