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Ferrari adotta misure per combattere l’epidemia di coronavirus in Italia

La direzione della Ferrari ha preso provvedimenti per garantire che nessuno dei suoi dipendenti a Maranello sia a rischio di entrare in contatto con il coronavirus

Ferrari stabilimento Maranello

La direzione della Ferrari ha preso provvedimenti per garantire che nessuno dei suoi dipendenti a Maranello sia a rischio di entrare in contatto con il coronavirus in via di diffusione, che ha già causato sette vittime in Italia. L’Italia è l’ultimo paese a essere colpito dalla pandemia, con la metà delle partite in programma della Serie A per il fine settimana annullate a causa delle preoccupazioni per la diffusione dell’epidemia. La Formula 1 è già stata colpita dal coronavirus in quanto il Gran Premio della Cina è stato cancellato, con il virus originariamente diffuso in Cina.

Finora in Italia ci sono stati 229 casi di esposizione e la Ferrari sta facendo tutto il possibile per proteggere i propri dipendenti, tra cui la chiusura dei tour nei musei e la riduzione al minimo dei viaggi per i lavoratori, ove possibile. “Le regioni più colpite sono la Lombardia e il Veneto, ma anche in Emilia-Romagna ci sono 9 malati”, riferisce La Gazzetta dello Sport.

“Come richiesto dalle autorità locali, i musei di Maranello e Modena sono stati chiusi e la Ferrari ha vietato l’accesso ai dipendenti residenti o che hanno visitato le aree maggiormente colpite dall’infezione”. Con il GP cinese già annullato, c’è stato anche preoccupazione per il Gran Premio del Vietnam a causa dello scoppio in Asia. Il quotidiano spagnolo El Confidencial riporta che, su 22 paesi inizialmente nel calendario della F1 per il 2020, solo sette di loro devono ancora segnalare un caso di coronavirus: Monaco, Paesi Bassi, Azerbaigian, Austria, Ungheria, Brasile, Messico.

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