Tutti conoscono gli autovelox: beccano chi corre troppo. Ora questi stessi strumenti diventano super autovelox contro auto rubate e per fare reati. Il dispositivo legge la targa, si collega a un database del ministero dell’Interno, e se la macchina è stata rubata o utilizzare per commettere reati (rapine o altro), allora la Polizia prende provvedimenti. Rintraccia chi la guidava. Il TAR Lombardia (sezione prima, sentenza 5-7 febbraio 2020, numero 116) ha detto che gli autovelox possono essere impiegati anche in questo modo. Ma a due condizioni: se si tratta di dispositivi moderni specificamente abilitati a questa particolare attività; nel pieno rispetto della normativa sovranazionale sulla tutela dei dati personali.
Super autovelox contro auto rubate e per fare reati: il sì del ministero
Il problema nasce perché una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 7/11/2019 si esprime sui rilevatori di velocità: sono approvati per l’accertamento delle infrazioni ai limiti di velocità. E non sono approvati per potersi interconnettere con banche dati esterne. Né per gestire alcuna black list. Nessun dispositivo di rilevamento automatico delle infrazioni, di qualunque tipologia, può essere impiegato per un’analisi massiva dei transiti dei veicoli, al fine di verificarne lo stato in relazione ai requisiti per la circolazione.
Cosa dice il TAR sul superautovelox
Per il TAR, però, c’è un sistema di riconoscimento targhe aggiuntivo Vista EnVES08-4KM. Che risulta certificato in classe A su due corsie per traffico non canalizzato. Sia per targhe posteriori sia per quelle anteriori. E che non necessita di alcun sensore che richieda interventi sul manto stradale. Questo apparecchio è separato da quello che svolge la funzione principale di rilevazione delle infrazioni al Codice della Strada. E raggiunge il medesimo obiettivo del Velocar Red&Speed EVO-R: assicurare il controllo indiscriminato dei veicoli in transito. È soggetto alle medesime regole in materia di tutela dei dati personali. Entrambi i sistemi offerti consentono di associare le targhe intercettate con quelle inserite in black-list per ragioni di pubblica sicurezza.
Ricorrente contro il superautovelox perde e paga
Morale. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) respinge l’istanza di risarcimento del danno. Condanna la parte ricorrente a corrispondere all’amministrazione resistente la somma di € 1.500 a titolo di compenso per la difesa tecnica, oltre a oneri di legge. Condanna la parte ricorrente a corrispondere alla controinteressata la somma di € 1.500 a titolo di compenso per la difesa tecnica, oltre a oneri di legge.