Ce n’eravamo accorti un po’ tutti già dal teaser apparso prima della presentazione ufficiale, ma anche dalle foto spia emerse in precedenza. La nuova Fiat 500 elettrica, la prima elettrica della casa torinese (attenzione però alla vecchia generazione Elettra) ha qualcosa in meno sul frontale. L’apporto della motorizzazione elettrica è forse l’elemento più scontato di una vettura che fa dell’elettrificazione la sua bandiera. Ciò che invece potrebbe dar vita a qualcosa di nuovo è quella mancanza del logo Fiat sul muso della nuova 500. Di certo non si può dire che si tratta di una semplice idea di stile del reparto design del Lingotto. Con molta probabilità porta con sé una interessante strategia di marketing dalla quale attingere nel prossimo futuro.
Pilastro importantissimo della gamma Fiat
È ormai chiaro che nella galassia dei modelli Fiat, la 500 rappresenta il vero pilastro di un’architettura complessa che negli ultimi anni ha girato proprio attorno alla piccola di casa Fiat. Sebbene i piani industriali siano stati rivisti più volte, la 500 è rimasta sempre in listino e ha mietuto vendite di tutto rispetto dal primo momento della sua esistenza. Se poi ci mettiamo che il futuro dell’automobile sarà sempre più elettrico, allora la nuova 500 concepita proprio verso questa direzione sembra una vettura di apertura verso il prossimo futuro.
La volontà di escludere il logo Fiat dal muso della nuova 500 rappresenta una decisione dettata dalla grande forza, in termini di marketing, che quel 500 possiede nell’immaginario collettivo. La 500 è quasi un marchio a sé, uno stile di vita nato già nel dopoguerra e ripreso nel 2007. È forse il simbolo più autentico di casa Fiat. E in Fiat hanno compreso che bisogna cavalcare l’onda e sfruttarne la sua forza. Con questa nuova 500 si vuole aprire ad una strategia di marketing che ha nel brand 500 una progressiva introduzione di un marchio che può anche sopravvivere senza che ci sia Fiat a fare da padrona. Questa nuova Fiat 500 è divenuta quindi la prima ad essere pensata esclusivamente in elettrico, e la prima a possedere una destinazione in termini di brand unica ed unitaria.
La famiglia 500
L’operazione legata alla gestione del patrimonio 500 come un brand a sé stante è comunque cominciata in tempi non sospetti. Si pensi all’arrivo della 500L già nel 2012, seguita poi dalla 500X nel 2014. In entrambi i casi non si trattava di varianti della 500 vera e propria. Parliamo di vetture con dimensioni e meccanica profondamente differenti, ma comunque destinatarie di una somiglianza importante con la piccola citycar. Non solo in termini di stile ma anche per quello che riguarda la filosofia intrinseca nella vettura stessa.
Il brand 500 è un prodotto in grado di garantire alti standard in termini di vendite, con dati numerici superiori alle 3 milioni di unità. E lo fa in tutto il mondo. È chiaro quindi che la 500 che diviene brand potrebbe persino portare ad accantonare il marchio Fiat su diverse vetture del prossimo futuro. E questo non è un dato molto interessante, il marchio Fiat potrebbe essere pian piano accantonato? Non lo sappiamo. Anche la Panda si sta muovendo in questa direzione; nelle ultime varianti la denominazione Panda è sempre più preponderante, a cominciare dai cerchi e coppe ruota. È stato poi annunciato che in futuro la Panda diventerà la base per una famiglia di quattro vetture.
Nel futuro di Fiat si prospetta quindi una doppia corsia preferenziale. Da un lato la 500 che sarà destinataria di una tendenza più premium e modaiola, dall’altra la Panda destinata invece ad un acquirente più razionale e più votato alla praticità. Un valido aiuto in tal senso potrebbe anche provenire dalla fusione FCA-PSA che potrebbe riguardare quei mercati dove Fiat è meno forte ma lo è con un numero ristretto di modelli. Magari accomunati da un brand figlio. Ma è ancora presto per poter parlare, ne sapremo di più nei prossimi mesi.