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Proventi multe Comuni da 600 milioni annui: molto utili

Conte dà i soldi ai Comuni affinché questi li diano ai poveri. Ma tutti i soldi delle multe, dove sono finiti? Sono preziosissimi

multe stradali

Emergenza coronavirus: Conte dà i soldi ai Comuni affinché i Comuni li diano ai poveri. Arriveranno entro martedì 31 marzo i 400 milioni di euro destinati ai Comuni per finanziare i buoni spesa e fronteggiare l’emergenza alimentare. Lo dice la versione definitiva dell’ordinanza della Protezione civile: fissa anche i criteri di ripartizione delle risorse. Su 100 euro, 80 euro in base alla popolazione, e l’altro 20% si concentrerà nelle zone più povere in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale. Certo che ora i proventi multe Comuni da 600 milioni annui farebbero proprio comodo. Ma dove sono quei soldi? Che fine hanno fatto? Qual è il loro destino?

Proventi multe Comuni da 600 milioni annui: farebbero comodo ai poveri

I Comuni hanno raggiunto la cifra record di 1,67 miliardi per sanzioni e ammende, come recita burocratica la classificazione del ministero dell’Economia. Multe stradali. Ossia: divieto di sosta da Codice della Strada, autovelox, semafori rossi e quant’altro. Telecamere a tutto spiano: Zone a traffico controllato, Area C, Zone dove non puoi entrare, senso vietato. Parliamo di 1,7 miliardi nel 2017: rispetto a 12 mesi prima, l’aumento è del 18%. E nel 2016 la stessa voce aveva registrato un +4% dopo la crescita del 9% dell’anno prima. Proventi multe Comuni da 1,7 miliardi annui: farebbero comodo ai poveri. Agli indigenti.

L’80,3% degli incassi arriva nei Comuni delle Regioni centro-settentrionali, dice il Sole 24 Ore, dove i pagamenti medi (33,7 euro ad abitante, mini-Comuni compresi) sono più che doppi rispetto al Mezzogiorno (15,9 euro). Caspita, aggiungiamo: soldi davvero pesanti.

Dopodiché, i Comuni incassano solo 600 milioni su 1,7 miliardi. Un po’ per lo sconto del 30% di chi paga prima. Un po’ perché in alcune aree del Paese (proprio lì dove ci sono più poveri) si paga di meno.

Proventi multe Comuni da 600 milioni annui: ora sì che tornano utili

Per legge (articolo 208 del Codice della Strada), i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal presente codice sono devoluti allo Stato, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato. Nonché da funzionari e agenti dell’ente Ferrovie dello Stato o delle ferrovie e tramvie in concessione. I proventi stessi sono devoluti alle regioni, province e comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente delle Regioni, delle Province e dei Comuni.

In teoria, Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti di cui al secondo periodo del comma 1 è destinata in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente. Ma se le segnaletica fa pietà, com’è possibile che questi soldi siano investiti in sicurezza?

I soldi, in misura non inferiore a un quarto della quota, va al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale.

Altri quattrini alle finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale. Parliamo di manutenzione delle strade di proprietà dell’ente: installazione, ammodernamento, potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere. E di sistemazione del manto stradale delle medesime strade. Più interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti. Sarà. Ma le strade sono un colabrodo.

Il problema dei controlli dei soldi delle multe

Siamo certi che ora i Comuni estrarranno dalle casse i denari che hanno con diligenza accantonato: sono i proventi delle multe stradali. È che ci non ci sono molti controlli sui soldi delle multe da parte di un organo superiore. Quindi, non è dato sapere con la massima precisione questi denari dove finiscano. Adesso, l’augurio è che i soldi del Governo Conte finiscano lì dove devono: ai poveri. Tutti.

Buono denaro ai poveri

L’ordinanza Conte non fissa il valore del buono: con 400 milioni di euro dovrebbe avvicinarsi a una media di 400 euro, dal momento che i calcoli svolti su una prima ipotesi da 300 milioni parlavano di 300 euro. Lo riporta il Sole 24 Ore. Evitare di indicare l’importo nel provvedimento pare comunque una scelta saggia: permette ai Comuni di agire con più flessibilità modulando le risorse disponibili.

I buoni spesa potranno essere acquistati direttamente, con una deroga al Codice degli appalti che permette di accelerare parecchio. Ma è inevitabile che per acquisto e individuazione delle famiglie da aiutare ci vorrà almeno qualche giorno.

Speriamo quindi che i sindaci si dimostrino all’altezza e diano tutti i soldi ai poveri. Siamo fiduciosi. In piena pandemia di Covid-19 serve essere fiduciosi. Anche durante l’emergenza alimentare dovuta all’emergenza coronavirus.

Guaio del fondo anti-usura

Ma c’è un secondo problema. All’orizzonte – spiega Luigi Ciatti, presidente Ambulatorio Antiusura – un numero crescente di famiglie e piccole e medie imprese che nei prossimi mesi non riusciranno a restituire le rate dei prestiti. Con la conseguenza che le banche che li hanno concessi, esaurita la copertura prevista dall’attuale decreto Cura Italia, inizieranno a chiuderli.

Le banche, dice Ciatti, eserciteranno il loro diritto di rifarsi sulla garanzia costituita dal Fondo recuperando l’intero importo e, nel giro di sei o sette mesi, assisteremo all’azzeramento dell’intero Fondo a cui conseguirà l’impossibilità di recuperarlo e di aiutare così altre persone in difficoltà. Un dramma nel dramma.

Forze dell’ordine: controlli contro il corona

Per il contenimento della diffusione del Covid-19, proseguono le verifiche delle Forze dell’ordine: multe da 400 euro. Nella giornata di ieri, 28 marzo, dice il Governo, sono state controllate 203.011 persone e 84.941 esercizi commerciali e attività. Dall’11 al 28 marzo 2020 sono state verificate complessivamente 3.069.879 persone e 1.419.869 esercizi commerciali. Le persone sanzionate in via amministrativa per i divieti sugli spostamenti sono state ieri 4.942. I denunciati per false attestazioni nell’autodichiarazione sono 142 e quelli per violazione della quarantena 49. Gli esercizi commerciali sanzionati sono stati 151; 22 i provvedimenti di chiusura delle attività.

A oggi, in Italia sono stati 92.472 i casi totali. Sono 12.348 le persone guarite. I deceduti sono 10.023, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso. Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 24.509 in Lombardia, 9.964 in Emilia-Romagna, 6.913 in Veneto, 6.851 in Piemonte, a seguire le altre.

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