In Nord America, dove l’emergenza sanitaria è ancora lontana dal dare segni concreti di rallentamento, FCA ha scelto di posticipare a maggio la riapertura degli stabilimenti produttivi andando a confermare le indiscrezioni emerse nei giorni precedenti. Nel frattempo, in Italia, si attendono le decisioni del Governo sulla ripresa produttiva delle attività “non essenziali” e, più in generale, su un possibile allentamento delle misure restrittive che hanno permesso di registrare in questi giorni un calo del numero di contagi.
Per quanto riguarda le sue attività in Italia, come confermato nelle scorse ore dai sindacati, il gruppo FCA ha chiarito quali sono le sue priorità per quanto riguarda la ripresa produttiva. Appena sarà possibile rientrare in fabbrica, infatti, l’azienda riprenderà i lavori su tre modelli che giocano un ruolo centrale per la produzione del gruppo in Italia.
Il primo modello su cui FCA punta a rimettersi al lavoro è la Nuova Fiat 500 che sta attraversando la fase finale del suo programma di sviluppo. La nuova city car a zero emissioni del marchio italiano ha ripreso i collaudi a Mirafiori (queste attività sono consentite dall’attuale normativa per il contenimento del contagio in quanto rientrano nelle attività di “ricerca & sviluppo”) mentre i lavori di preparazione per la linea di produzione devono ancora essere ultimati.
FCA, infatti, non ha intenzione di posticipare l’avvio della produzione della Nuova Fiat 500 che dovrà essere pronta per la seconda metà del 2020. Per i primi mesi, la produzione della nuova city car elettrica di Fiat sarà limitata e FCA non sembra voler perdere ulteriore tempo. A Mirafiori, quindi, si punta a riprendere l’attività nel minor tempo possibile.
Situazione simile, anche se la produzione di serie vera e propria è già iniziata, a Melfi dove dal mese di febbraio è pronta la linea di assemblaggio della Jeep Compass. Il SUV compatto del marchio americano è un modello fondamentale per il sito lucano e le attività in Europa di FCA. Ricordiamo che l’azienda ha appena aperto gli ordini per la versione ibrida della Compass che sarà prodotta a Melfi e verrà esportata in tutti i mercati internazionali in cui viene commercializzato il SUV (anche in Nord America).
Il terzo modello che FCA punta a riprendere a produrre quanto prima è il Ducato. Il veicolo commerciale di Fiat Professional viene prodotto alla Sevel di Atessa ed è uno dei modelli di riferimento per il gruppo. Nel frattempo, così come per la nuova 500, FCA sta effettuando i collaudi del Ducato elettrico.
Non c’è fretta per la produzione di Alfa Romeo
Tra gli stabilimenti che possono attendere prima di registrare la ripresa produttiva c’è lo stabilimento di Cassino dove vengono prodotti i modelli della gamma Alfa Romeo. Il crollo delle vendite registrato per il Coronavirus si somma ad una situazione già molto difficile registrata nei mesi precedenti. Per lo stabilimento laziale, quindi, non c’è la necessità di riprendere subito la produzione.
Ricordiamo, infatti, che, prima dell’emergenza sanitaria, FCA prevedeva per Cassino un maxi stop produttivo tra la fine di marzo e la metà di aprile. A causa dell’emergenza sanitaria, lo stop alla produzione, con ricorso alla cassa integrazione, potrebbe essere esteso sino alle prime settimane del prossimo mese di maggio quando, si spera, l’emergenza sarà rientrata e si potrà tornare verso una parziale normalità.
Maggiori dettagli in merito alla ripresa produttiva di Alfa Romeo e, più in generale, degli stabilimenti FCA in Italia arriveranno, di certo, nel corso dei prossimi giorni. Ricordiamo che in questa settimana il Governo italiano dovrebbe prolungare le restrizioni sulle attività produttive ma potrebbe, in qualche misura, allentare il provvedimento permettendo una graduale ripresa produttiva. Continuate a seguirci per saperne di più.