Il produttore di ricambi auto Marelli e i sindacati hanno concordato mercoledì un pacchetto di misure sanitarie e di sicurezza per consentire alla società di riprendere gradualmente le sue operazioni in Italia quando Roma allenterà le restrizioni dovute al coronavirus. La scorsa settimana il governo italiano ha esteso fino al 3 maggio i limiti nazionali sui movimenti e sulla produzione manifatturiera per frenare la diffusione del nuovo coronavirus.
Ma il Primo Ministro Giuseppe Conte ha affermato che continuerà a valutare le tendenze quotidiane delle infezioni e ad “agire di conseguenza”, sollevando le aspettative che alcune attività manifatturiere, sebbene non ritenute essenziali, possano riprendere prima del 3 maggio, a condizione che siano messe in atto misure di salute e sicurezza per proteggere i lavoratori.
Le misure concordate con Marelli includono la sanificazione dei locali, la fornitura di mascherine ai lavoratori, i test di temperatura, garantendo una distanza di almeno un metro tra i lavoratori e le procedure per evitare grandi raduni in mense o spogliatoi, FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGLM e i sindacati AQCFR hanno affermato in una dichiarazione congiunta.
L’italiana Marelli, che unisce l’ex unità Fiat Chrysler, Magneti Marelli e la giapponese Calsonic Kansei, è controllata dalla società di investimento statunitense KKR. Tra i suoi clienti figurano alcune tra le migliori case automobilistiche del mondo come ad esempio Volkswagen, PSA e Fiat Chrysler.
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