Molti di voi sicuramente ricorderanno la Innocenti 186 GT. Si tratta di un’auto sportiva sviluppata congiuntamente da Innocenti e Ferrari nel 1963-64 ma purtroppo mai messa in produzione. All’epoca furono costruiti soltanto due prototipi mentre oggi ne esiste soltanto uno.
Nel 1960, Innocenti era entrata nel settore automobilistico con l’assemblaggio di modelli di British Motor Corporation nella sua fabbrica di Lambrate. Il fondatore Ferdinando Innocenti, però, desiderava ampliare la sua attività produttiva con l’introduzione di un una piccola grand tourer.
Innocenti 186 GT: sotto la carrozzeria c’è una Ferrari
Dopo aver riferito le sue intenzioni a Enzo Ferrari, nacque un accordo nel ‘63 tra le due case automobilistiche. Ferrari doveva progettare una coupé con motore V6. Successivamente, un team di ingegneri venne riunito nello stabilimento di Maranello sotto la supervisione del direttore tecnico di Innocenti Sandro Colombo, assistito dagli ingegneri dell’azienda e dal personale di Ferrari, incluso il progettista del motore Franco Rocchi.
La 186 GT aveva sotto il cofano un motore V6 da 1788 cc a 12 valvole capace di sviluppare una potenza di 156 CV a 7000 g/min. A quest’ultimo venne abbinato a un cambio manuale a 4 marce di derivazione britannica. Il telaio seguiva la tradizione del cavallino rampante con tubi d’acciaio, sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante e un asse posteriore con molle a balestra.
Su tutte e quattro le ruote vennero implementati dei freni a disco. Il tutto venne abbinato con dei cerchi Borrani e degli pneumatici Pirelli Cinturato. Il prototipo del telaio fu rapidamente costruito e consegnato alla Carrozzeria Bertone che aveva il compito di progettare e produrre la scocca.
Giorgetto Giugiaro, allora impiegato presso la casa di design torinese, progettò una coupé 2+2. Il primo esemplare della Innocenti 186 GT venne sottoposto ad alcuni test sulla pista della fabbrica di Lambrate di Innocenti. Nel frattempo, Colombo e gli altri ingegneri dell’azienda coinvolti nel progetto lavorarono con Bertone su un’altra versione della vettura.
Quest’ultima portò alla nascita di un prototipo che doveva essere la versione di produzione. Alla fine però, nel 1964, l’intero progetto fu interrotto perché la rete di vendita di automobili Innocenti non era molto sviluppata e inadeguata per la distribuzione di un veicolo così esclusivo. Tuttavia, ci fu un altro motivo: la recessione italiana del ’64-’65.
Dei due prototipi realizzati, uno venne distrutto mentre l’altro rimase in deposito presso una struttura di Innocenti. In seguito alla demolizione dell’edificio, la Innocenti 186 GT sopravvissuta venne salvata dallo storico Ermanno Cozza.