La Ferrari F40 ha accresciuto di molto la sua eccezionale fama, divenendo una vera e propria leggenda tra le vetture. La vettura, presentata nel 1987, celebrava i quarant’anni del Cavallino Rampante. Fortemente voluta da Enzo Ferrari che l’aveva definita la migliore auto al mondo. Il Drake era stato categorico con i suoi ingegneri: bisognava costruire proprio la migliore vettura al mondo e con la F40 il desiderio di Enzo Ferrari era diventato una eccellente realtà.
La vettura pare invece sia nata per battagliare con la Porsche 959 all’interno del Gruppo B sebbene nel 1986 la categoria venne definitivamente abbandonata e il progetto della Ferrari rischiava di rimanere soltanto un miraggio. Da lì a poco lo stesso Enzo Ferrari spinse per trasferire la vettura all’utilizzo su strada.
Un motorone sotto al cofano
Era fortemente energica la Ferrari F40. Il suo propulsore era un eccellente V8 biturbo da 2.936 cc in grado di sviluppare 478 cavalli a 7.000 giri. La coppia sviluppata sfiorava i 600 Nm già a 4.000 giri. Era facile premere la schiena del guidatore sul sedile ad ogni accelerazione visto che la F40 poteva accelerare fino ai 324 km/h che all’epoca gli valse il titolo di auto più veloce al mondo. Immaginabile anche l’ottimo dato relativo al tempo utile a coprire lo 0-100 km/h, si poteva realizzare in appena 4,2 secondi. Il cambio era un cinque marce sincronizzato, sebbene si poteva avere anche senza sincronizzatori. In quel caso si aveva a disposizione un manovellismo simile a quello di una vettura da corsa.
In termini prestazionali si può dire che alcune volte, alcune F40 poste al banco avrebbero fornito valori di coppia e potenza differenti. Tale situazione pare possa essere collegabile alla presenza o meno del catalizzatore. Fino al 1990 infatti non sussisteva l’obbligo di montare questo elemento mentre all’indomani di questa data, quando venne reso obbligatorio, alcune F40 avrebbero perso un po’ di potenza. Senza pregiudicare però l’efficacia complessiva di una vettura straordinaria come poche.
400 esemplari potevano bastare
Una Ferrari F40 oggi potrebbe valere fino a 1.5 milioni di euro, stando alle ultime aste che l’hanno vista protagonista. Di certo il costo al debutto era comunque di tutto rispetto visto che si parlava di circa 375 milioni di lire. In ogni caso inizialmente il limite produttivo doveva essere fissato in sole 400 vetture per proseguire sulla scia del numero 40 che rappresentava in quel momento tanto per Ferrari. Il successo però si rivelò ben presto superiore ad ogni aspettativa tanto che la produzione venne poi innalzata a 1.000 vetture. L’omologazione negli Stati Uniti costrinse ad alzare ulteriormente l’asticella per non venir meno agli accordi stipulati. Negli USA furono commercializzate 1.337 Ferrari F40.
Caratteristiche da vettura da corsa
L’idea di non lesinare sul peso alla bilancia, pare abbia costretto i tecnici Ferrari a risparmiare in tema di vernice. È stato più volte ipotizzato che non furono utilizzati più di 2 chilogrammi di vernice per l’intera carrozzeria della F40. La situazione però condusse a qualche problema visto che si cominciarono a notare presto alcune imperfezioni che costrinsero alcuni proprietari a pianificare una riverniciatura della vettura.
La vettura appare dedicata completamente alla dinamicità e alle corse. Mancano infatti tutti i marchingegni presenti oggi sulle moderne vetture. Non ci sono ABS, servosterzo o servofreno. Ma vengono meno alcuni elementi dell’interno vettura: manca la tappezzeria ma anche i possibili rivestimenti sulle portiere. Proprio su queste mancano persino le maniglie visto che le porte si aprono agendo su dei cavi.
Persino i finestrini inizialmente erano realizzati in materiale plastico leggerissimo con apposite feritoie per il passaggio dell’aria. Non mancava però il climatizzatore, anche perché il V8 rischiava di scaldare parecchio l’atmosfera. La F40 era una vera vettura da corsa, decisamente estrema per essere usata tutti i giorni. Il peso era di soli 1.100 chilogrammi decisamente molti di meno rispetto ai 1.458 chilogrammi della Porsche 959. È iconico il giudizio di Gordon Murray che chiarisce l’idea generale alla base della leggerezza: “la Ferrari sta chiedendo a tubi di acciaio da due e tre pollici di diametro di fare tutto il lavoro”.
Con la F40 la Ferrari tornava ad un concetto più estremo in termini di sportività e dinamismo, lo chiedevano i clienti che vedevano negli ultimi modelli del Cavallino Rampante una ricerca maniacale del comfort.
Quella di Pavarotti è ora di Vettel
Non tutti sanno che anche Luciano Pavarotti possedeva una splendida Ferrari F40. Il tenore modenese era legato ad Enzo Ferrari da una profonda stima. Tra le vetture di Pavarotti c’era proprio una Ferrari F40 che rappresentava un sogno per il grande tenore. Dopo qualche anno dalla sua morte, avvenuta nel settembre del 2007, la moglie Nicoletta Mantovani destinò la F40 ad una vendita molto particolare: la vettura venne affidata a Sebastian Vettel. Un regalo condiviso di una Ferrari straordinaria come poche, cattiva come pochissime con quella enorme ala posteriore e le linee spigolose. Se un uomo ha la fortuna di vederne una, non potrà fare a meno di innamorarsene.