L’Alfa Romeo Tipo 33 è un’auto da competizione prodotta dalla casa automobilistica di Arese dal 1967 al 1977. Il veicolo prese parte a diverse competizioni fra cui il Campionato del mondo sportprototipi, il campionato CanAm e le cronoscalate. Dal modello progettato per le competizioni, Alfa Romeo sviluppò alcuni esemplari con omologazione stradale.
Fra le svariate versioni della vettura abbiamo anche l’Alfa Romeo Tipo 33 Periscopica. L’auto venne costruita soltanto in 5/6 esemplari con a bordo una presa d’aria a cassoncino che parte dal tetto e arriva fino al vano motore. Proprio questo design determinò l’aggiunta della denominazione Periscopica.
Alfa Romeo Tipo 33 Periscopica: un esemplare del 1967 avvistato sul Circuito di Imola
La vettura debuttò nelle competizioni in occasione della cronoscalata di Fléron, in Belgio, esattamente il 12 marzo del 1967. Grazie al pilota Teodoro Zeccoli di Autodelta, la Tipo 33 Periscopica riuscì a posizionarsi al primo posto. Nello stesso anno, il modello vinse la cronoscalata Palermo-Monte Pellegrino con alla guida Nanni Galli.
A livello estetico, il veicolo presenta un telaio di ispirazione aeronautica con una struttura centrale composta da grossi tubi in peraluman disposti ad H asimmetrica. In aggiunta, il telaio è dotato di una gabbia in lega di magnesio per le sospensioni anteriori, i radiatori, lo sterzo e la pedaliera.
Sotto il cofano della Tipo 33 Periscopica è presente un motore V8 da 2 litri, disposto longitudinalmente in posizione centrale/posteriore, capace di sviluppare una potenza di 273 CV a 9600 g/min e abbinato a un cambio a 6 rapporti + retromarcia. Gli ingegneri della casa automobilistica di Arese costruirono la carrozzeria della vettura utilizzando della resina sintetica e della fibra di vetro. Grazie all’utilizzo di questi materiali, il veicolo pesava soli 600 kg.
Detto ciò, in fondo all’articolo trovate un video pubblicato su YouTube da Italiansupercarvideo che vede protagonista proprio un esemplare dell’Alfa Romeo Tipo 33 Periscopica del ‘67 (con telaio n°001) mentre sfreccia sul Circuito di Imola con alla guida Marco Cajani, presidente della Scuderia del Portello.