L’incubo dieselgate si potrebbe abbattere anche su un’altra celebre casa automobilistica. Nella giornata di martedì scorso il Financial Times ha lanciato una gravissima accusa allo Stato Francese, reo di non aver comunicato volontariamente i dati reali su Renault alla commissione d’indagine che stava indagando sulle presunte irregolarità nei livelli di emissioni di vetture della casa automobilistica francese. Il quotidiano britannico suggerisce che quest’ultima avrebbe omesso volontariamente di rivelare alcuni dettagli incriminanti relativi alla Renault a fine luglio.
Tuttavia, secondo il ‘FT‘, che cita tre membri della commissione, la relazione finale non rivela tutti gli elementi trovati durante i test condotti sui motori di queste 86 vetture ed in particolare ci si riferisce ai dati relativi alla Renault Captur. Ricordiamo che il governo francese è il più importante azionista del gruppo Renault Nissan. Dopo questa indiscrezione le azioni Renault di inizialmente sono scese del 3% nelle prime ore del giorno alla Borsa di Parigi, prima di assestarsi ad un più modesto calo dell’1,2%.
Dieselgate i dubbi della Commissione francese
Da gennaio, la Renault ha subito numerose critiche in relazione all’efficienza limitata dei suoi sistemi di controllo delle emissioni Diesel. Differenze significative di ossido di azoto (NOx) sono state trovate durante i test condotti da UTAC-Ceram (l’organismo responsabile in Francia della certificazione dei veicoli) – il sistema di controllo dell’inquinamento ha mostrato come Renault sembra essere più efficace in prove di laboratorio di certificazione piuttosto che in condizioni reali di guida e questo sembra una cosa molto sospetta. Secondo il quotidiano questa discrepanza, sarebbe prodotta da dispositivi che limitano le emissioni delle auto quando il sistema di controllo è attivato.
Ovviamente Renault non ci sta di finire come Volkswagen nell’occhio del ciclone a causa di un nuovo dieselgate. La casa francese dunque respinge le accuse al mittente dichiarando di non aver mai utilizzato dei software per l’alterazione di questi dati. Ricordiamo che secondo il Financial Times nel mirino non ci sarebbe solo Renault ma anche altre case automobilistiche. Anche Fiat, sempre secondo il celebre quotidiano britannico, desta più di qualche sospetto. Infatti il Crossover Fiat 500X ha registrato un livello di emissioni di NOx superiore di 17 volte quello imposto dai limiti europei. Dunque anche in questo caso i 3 membri della Commissione ritengono che ulteriori indagini sarebbero necessarie a comprendere meglio la situazione.