Fiat Chrysler Automobiles (FCA) sta valutando la possibilità di richiedere allo Stato italiano un prestito fino a 6,3 miliardi di euro per far fronte all’impatto del coronavirus, che l’ha costretto a sospendere temporaneamente la produzione in Europa e negli Stati Uniti. L’azienda ha rifiutato di commentare questa ipotesi. FCA si sta fondendo con PSA per creare il quarto gruppo automobilistico più grande al mondo per volume di vendite.
Il settore automobilistico è uno dei più colpiti dagli effetti della pandemia di Covid-19 e FCA, come molti produttori, si è rivolta alle linee di credito per guadagnare liquidità. Il vicepresidente della Commissione europea per il Patto verde, Frans Timmermans, si è detto a favore di aiuti pubblici all’industria automobilistica questo venerdì in un’intervista pubblicata dal quotidiano italiano La Stampa. “La crisi ci ha insegnato che abbiamo bisogno dello stato, a livello nazionale ed europeo, e ora dobbiamo dare il sostegno finanziario necessario”, ha affermato, sottolineando che l’industria automobilistica ha bisogno del sostegno dei governi e lo stesso anche il turismo e le compagnie aeree.
“Abbiamo bisogno di un piano di pensiero democratico per evitare che questi settori falliscano nel nome dell’interesse comune”, ha affermato Timmermans. Ha ritenuto che l’industria automobilistica “unisca tutti i paesi” in Europa, perché “un’auto non è costruita in Germania senza l’Italia e viceversa”. Pertanto, ha sottolineato che se si rompe questo meccanismo, si perdono posti di lavoro, produzione industriale e capacità di competere a livello globale. Vedremo dunque come si evolverà la situazione in casa Fiat Chrysler da questo punto di vista.
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