Dopo la fine del lockdown, a partire da oggi riprendono le attività in modo “completo” nello stabilimento FCA di Melfi, uno dei siti di produzione di riferimento delle attività dell’azienda in Italia. La produzione si articola su tre turni di lavoro e prevede l’impiego di buona parte degli addetti (circa 7 mila lavoratori saranno impegnati sulle linee di produzione). Sino al 17 giugno, in ogni caso, è previsto il ricorso alla cassa integrazione per parte del personale.
La ripresa delle attività produttive a Melfi è stato anche un test per verificare il protocollo di sicurezza e le misure messe in atto per garantire il distanziamento sociale e per tutelare la salute dei lavoratori. Il segretario regionale della Basilicata della Uilm, Marco Lomio ha commentato in modo positivo la ripresa di Melfi aggiungendo come “La prima impressione è che anche il sistema del trasporto pubblico abbia retto, con le nuove regole sul distanziamento dei passeggeri. Lavoriamo per migliorare tutto fin dai prossimi giorni”
Obiettivo piena occupazione con la Compass
Lo stabilimento di Melfi è uno dei punti centrali delle attività di FCA in Italia e la ripresa della produzione rappresenta un importante passo verso il ritorno alla normalità per i siti italiani del gruppo. E’ chiaro, in ogni caso, che senza la ripresa del mercato auto internazionale difficilmente le attività di produzione di Melfi potranno raggiungere i livelli a cui FCA puntava prima del lockdown. Lo stop produttivo, dovuto all’emergenza Coronavirus, è, infatti, avvenuto a poche settimane di distanza dall’inizio della salita produttiva della Jeep Compass.
Dallo scorso mese di febbraio, infatti, la JeepCompass viene prodotta a Melfi andando ad affiancare la Jeep Renegade e la Fiat 500X. Il SUV compatto della casa americana, che in precedenza veniva prodotto in Messico e poi esportato in Europa, è uno degli investimenti più importanti del “Piano Italia”, il piano industriale per gli stabilimenti italiani di FCA.
La Compass è l’unica novità in arrivo per Melfi per i prossimi anni (il “Piano Italia” copre il triennio 2020 – 2022) e dovrà garantire una sostanziale crescita dei livelli produttivi con la speranza di poter avvicinare il target della piena occupazione. Tale target, secondo stime sindacali antecedenti al lockdown, non sarà raggiunto con la Compass e servirà un nuovo progetto per garantire agli oltre 7 mila addetti di Melfi di poter lavorare senza soste e, soprattutto, senza ricorso agli ammortizzatori sociali.
Con la ripresa delle attività a Melfi di questa settimana si compie un nuovo ed importante passo per il debutto commerciale delle nuove Jeep Compass e Renegade 4xe, le varianti plug-in hybrid dei due modelli di casa Jeep. Le vetture dovrebbero entrare in fase di consegna ad inizio del secondo semestre del 2020 ma sono già ordinabili nelle versioni First Edition.
Ricordiamo, infine, che da pochi giorni è ordinabile la Jeep Compass “made in Melfi”. In sostanza, da questa settimana, recandosi nelle concessionarie di Jeep sarà possibile ordinale le prime unità di Compass prodotte nello stabilimento italiano. Lo spostamento della produzione, come confermato da Jeep, permetterà di ridurre drasticamente i tempi di consegna dei veicoli ordinati dai clienti. Secondo le informazioni comunicate dal brand americano, i tempi di consegna delle nuove Jeep Compass ordinate dai clienti italiani si ridurranno a circa tre settimane.