La “fase 2” dell’emergenza sanitaria (ed economica) per gli stabilimenti FCA procede in modo discontinuo, tra riprese produttive e nuove chiusure come avvenuto, ad esempio, a Cassino con lo stop della produzione dei modelli Alfa Romeo sino al 30 giugno dopo appena 3 giorni di ripresa. Nel frattempo, a Melfi, stabilimento di riferimento per le attività di FCA in Italia, si è tornati a lavorare a pieno ritmo nelle scorse settimane ma è già pronto un nuovo stop.
Come emerso dall’incontro tra FCA e sindacati, infatti, le linee di produzione della Jeep Renegade e della Fiat 500X saranno ferme dal prossimo 11 giugno e sino al successivo 30 giugno. Il mercato è ancora parzialmente bloccato e le richieste in arrivo per i due crossover sono molto limitate. In vista di una ripresa completa del settore, la produzione dei due modelli sarà ferma a Melfi per buona parte del mese di giugno. Al momento, non è chiaro quale sarà il programma produttivo per la Jeep Compass che, da poche settimane, è “made in Melfi”.
L’azienda ha comunque confermato ai sindacati la volontà di incrementare la produzione per i nuovi modelli ibridi prodotti a Melfi. Da giugno, infatti, è prevista un’importante salita produttiva per le nuove Renegade e Compass 4xe, modelli entrati in fase di preordine nei mesi scorsi e pronti per diventare il nuovo punto di riferimento del settore delle plug-in, in Italia e nel resto d’Europa.
Le segreterie regionali di Fim, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf, in una nota stampa, hanno evidenziato il momento difficile che sta vivendo la filiera automotive nel nostro Paese: “Ormai è chiaro che l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla filiera metalmeccanica diventa ogni giorno più pesante e che si corre il rischio di compromettere un settore nevralgico per l’economia del Paese che occupa 1,6 milioni di addetti”
Per quanto riguarda lo stabilimento lucano e tutto l’indotto, i sindacati hanno aggiunto: “A Melfi e in Basilicata queste criticità sono sempre più evidenti e gli strumenti messi in campo dal governo ad oggi risultano ancora insufficienti ad arginare il contraccolpo causato dalla pandemia e da una crisi economica che per dimensioni ed effetti si annuncia molto più grave di quella affrontata negli anni 2008-2012”.
Alle Istituzioni, a partire dal Governo, i sindacati chiedono di “mettere in campo nuove risorse per gli ammortizzatori sociali che serviranno a traghettare il settore fuori da questa difficile congiuntura e a prevedere, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto eco-compatibili”
FCA conferma gli investimenti per Melfi ma non ci sono novità per il futuro
Nell’incontro con i sindacati, FCA ha confermato tutti gli investimenti già annunciati per lo stabilimento di Melfi. Il sito di lucano è un punto di riferimento per le attività del gruppo in Italia ed il suo ruolo è destinato a crescere con l’avvio della produzione delle nuove Jeep plug-in che verranno realizzate a Melfi e poi esportate in tutti i mercati internazionali in Jeep avvierà la commercializzazione dei modelli, anche al di fuori dei confini europei.
La conferma degli investimenti per Melfi è sicuramente una buona notizia ma è opportuno ricordare che, come confermano diverse stime sindacali pre-pandemia, l’avvio della produzione della Compass a Melfi non permetterà di raggiungere l’obiettivo della piena occupazione. Secondo i sindacati, già prima della crisi economica, è necessario avviare la produzione di un nuovo modello per lo stabilimento lucano.
Il “Piano Italia” di FCA non prevede ulteriori novità da avviare alla produzione a Melfi. Per il futuro si è parlato dell’avvio nello stabilimento lucano dei primi progetti “condivisi” tra FCA e PSA con i nuovi B-SUV del gruppo FCA, tra cui anche l’entry level di Alfa Romeo, che saranno realizzati su di una piattaforma del gruppo francese. Si tratta però solo di speculazioni che non hanno trovato alcuna conferma.
Per i prossimi anni, lo stabilimento di Melfi dovrà “cavarsela” con Renegade, Compass e 500X, modelli che sono entrati nella seconda parte della loro carriera e che, in un futuro prossimo, dovranno essere sostituiti da nuove generazioni. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.