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Fiat Chrysler regina in Serbia: ecco i motivi del suo primato

Fiat Chrysler Serbia

Dopo che per parecchi mesi dalla Serbia per Fiat Chrysler Automobiles arrivavano solo brutte notizie, adesso finalmente ne arriva una positiva. Nei giorni scorsi il Ministero delle Finanze della Serbia ha comunicato infatti i dati relativi all’export del paese.

Da questi dati è risultato che Fiat Chrysler, almeno per quanto riguarda i primi 8 mesi dell’anno, è risultata essere l’azienda numero uno in Serbia per quanto concerne le esportazioni. Questo risultato è stato possibile grazie al fatto che complessivamente parlando, l’azienda automobilistica ha esportato prodotti per 768 milioni di euro. 

Fiat Chrysler Automobiles Serbia regna nell’export

Questo risultato ha garantito a Fiat Chrysler Automobiles Serbia la posizione numero uno in questa speciale classifica, che ogni mese viene costantemente aggiornata dal Ministero delle Finanze serbo. L’azienda automobilistica diretta dal numero uno Sergio Marchionne e presieduta dal rampollo di casa Agnelli, John Elkann, è riuscita a superare nettamente Tigar Pirot a 208,4 mln e da He Steel Smederevo a 207,2 mln. Insomma un primato meritato, visto e considerato che il secondo in classifica è stato surclassato nettamente dai numeri di FCA.

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Fiat Chrysler Serbia
Fiat Chrysler Serbia

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Il calo di vendite di Fiat 500L ha provocato un calo nella produzione di FCA Serbia

Nei mesi scorsi di Fiat Chrysler Automobiles Serbia si era parlato invece per motivi non molto positivi. Ci riferiamo alla crisi nella produzione di Fiat 500L, il veicolo che viene prodotto nello stabilimento FCA di Krasnodar in Serbia. A causa di un calo molto forte nelle vendite del veicolo nel mondo, è stato necessario ridurre di un terzo il personale, in quanto i turni giornalieri di lavoro sono passati da 3 a 2.

Comunque anche grazie ad un accordo con i sindacati e all’intervento del governo Serbo la situazione è stata gestita senza troppi problemi. Il personale che ha lasciato il posto lo ha fatto volontariamente grazie a cospicui incentivi e quindi non vi sono stati licenziamenti. 

 

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