1974…1984…2014. E’ un anno ricco di anniversari in casa Alfa Romeo. Giulietta Sprint in primis che compie sessanta anni, ma anche Alfetta GT, giunta ormai a quaranta anni di vita e all’ammiraglia degli anni Ottanta, quell’Alfa 90 presentata ormai 30 anni fa’ e troppo spesso bistrattata e snobbata che da quest’anno entra di diritto tra le vetture d’epoca.
Nel 1974, ad Arese, viene presentata una vettura decisamente sportiva nelle linee il cui progetto vide gli albori già nel 1967 quando in Alfa si comincia a pensare all’erede della prestigiosa Giulia GT che tanto aveva dato al Marchio.
L’idea è quella di sostituire al concetto di vettura 2+2 rappresentato alla Giulia GT, quella di una 4 posti comodi capace di contrastare la concorrenza tedesca (principalmente quella BMW) le cui vetture comincia a godere di sempre maggiori consensi sui principali mercati europei. L’incarico viene affidato alla neonata Italdesign di Giorgetto Giugiaro proprio in considerazione del fatto che lo stesso designer aveva seguito il progetto Giulia GT quando lavorava alle dipendenze di Bertone. Contemporaneamente il Centro Stile Alfa Romeo segue un progetto parallelo che da alla parte posteriore dell’auto una linea alta e filante. L’unione dei due studi da vita ad una vettura dall’impronta davvero sportiva, dalla forma a “cuneo filante” il cui gradevole risultato estetico tutt’oggi rappresenta un punto di riferimento di stile e design.
La storia dell’ammiraglia milanese, invece, nasce da un progetto di fine anni Settanta quando in Alfa Romeo vengono presentati i progetti 154 e 156 per due nuove vetture a trazione posteriore fortemente sinergiche e destinate a sostituire rispettivamente la Giulietta e l’Alfetta.
Ma sono anche gli anni della crisi aziendale, talmente accentuata da costringere la Casa a rinunciare al progetto di un nuovo pianale. Per ovviare ai ritardi nello sviluppo, nel 1982 l’Alfa Romeo lancia i progetti 162A e 162B, rispettivamente le future Alfa 90 e Alfa 75, riutilizzando per quanto possibile la meccanica dei modelli allora in commercio, ovvero le progenitrici Alfetta e Giulietta.
L’Alfa 90 riprende dall’Alfetta non solo l’intera meccanica ed i motori, ma anche buona parte dell’autotelaio, compreso il giro porte. Il compito affidato a Bertone è quello di ridisegnare esclusivamente la parte esterna della carrozzeria: il risultato non stravolge avveniristicamente le linee dell’auto ma porta alla nascita di una berlina dalle linee piuttosto squadrate ma decisamente eleganti.
Alfetta GT e Alfa 90, due auto diverse dal comune tratto sportivo, entrambe simbolo di un’epoca: icona di sportività la prima, sinonimo di eleganza la seconda, ma unite da un comune denominatore.