Fiat Chrysler Automobiles sta mettendo in vendita una versione a batteria del suo popolare mini-van denominato Chrysler Pacifica ‘eHybrid’. Il gruppo di Sergio Marchionne sta lottando con un problema molto comune alle case automobilistiche che decidono di confrontarsi nel segmento dei veicoli elettrici e cioè come definire dal punto di vista terminologico una simile automobile. La nuova versione Chrysler Pacifica ‘eHybrid’ è uno dei modelli più attesi di questo mese al Los Angeles Auto Show e sta per arrivare nelle concessionarie.
Chrysler Pacifica ‘eHybrid’: a Los Angeles Auto Show la presentazione
I clienti hanno due modi di alimentare il mini-van, con un convenzionale motore a benzina oppure con una batteria da 16 kilowatt-ora che gli conferisce un’autonomia pari a 30 miglia. Questo lo rende il primo minivan plug-in ibrido al mondo. Ma la società non vuole che il suo furgone venga definito un “plug-in”. Invece, Chrysler vuole che questa auto sia definita con un nuovo termine: “eHybrid”. Si tratterebbe insomma di un nuovo gioco di parole da usare a differenza di plug-in che è una etichetta generica per autoveicoli che non sono completamente elettrici e non sono completamente alimentati a benzina o diesel.
I dirigenti di Fiat Chrysler non vogliono si parli di Plug-in
Si tratta ovviamente di una nuova strategia per attirare nuovi acquirenti sempre più confusi nel mondo dei motori dall’introduzione di diversi tipi di alimentazione per le nuove auto. Matt McAlear, dirigente responsabile del marketing del mini-van di Chrysler, in una presentazione di Chrysler Pacifica ‘eHybrid’ avvenuta prima del Los Angeles Auto Show ha detto che molti consumatori sono terrorizzati dall’idea di acquistare una vettura solo elettrica che potrebbe fermarsi lontano da casa. Tra l’altro Chrysler Pacifica ‘eHybrid’ non è la prima vettura che viene lanciata con una batteria a lungo raggio ricaricabile e un motore a benzina. General Motors nel 2010 ha lanciato la sua Chevrolet Volt con una tecnologia simile.
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I prezzi partono da 55.600 euro ma ci sono degli incentivi
La battaglia sulla terminologia ha spesso generato grande confusione negli acquirenti i quali fondamentalmente cercano di capire se valga realmente la pena spendere migliaia di dollari in più per la carica della batteria aggiuntiva allo scopo di avere un risparmio sul consumo di carburante. Questo soprattutto va tenuto conto in un paese come gli Usa dove i prezzi della benzina sono molto contenuti. Ricordiamo che questo veicolo costa 55.600 dollari, ma il prezzo viene ridotto di 7500 dollari grazie ad un’agevolazione prevista dal governo per la diffusione delle nuove tecnologie nel mondo dei motori.