Il principale ostacolo alla chiusura dell’operazione di fusione tra FCA e PSA è rappresentato dal ruolo di leadership che il nuovo gruppo avrebbe nel settore dei veicoli commerciali leggeri in Europa. In alcuni mercati del nostro continente, infatti, l’azienda che nascerà dalla fusione tra FCA e PSA arriverebbe a superare il 50% di market share.
L’Antitrust europea ha, quindi, evidenziato il problema ai due gruppi che dovranno trovare una soluzione nel corso del prossimo futuro, al fine di ricevere l’ok definitivo alla fusione che, ricordiamo, dovrebbe concludersi nel corso del primo trimestre del 2021 e non più entro la fine del 2020 proprio a causa della questione dei veicoli commerciali.
In queste ore è tornata in prima pagina l’ipotesi di un trasferimento del business dei veicoli commerciali da FCA a Cnh Industrial, società controllata dalla Exor che sta registrando non poche difficoltà in questo momento di crisi (con alcuni stabilimenti italiani a rischio chiusura). Questa soluzione comporterebbe il passaggio di Fiat Professional a Cnh, attualmente presente nel settore dei veicoli commerciali con il marchio Iveco Daily che ha meno del 10% della quota di mercato in Europa.
FCA potrebbe effettuare uno spin-off di Fiat Professional con un successivo passaggio a Cnh Industrial andando così a raccogliere le indicazioni arrivate dalle Autorità europee. Le indiscrezioni di questi giorni hanno generato una sostanziale crescita del valore delle azioni di FCA e di Exor con diversi analisti che ritengono plausibile questa soluzione.
Secondo gli analisti di Equita “in assenza di rilievi delle autorità competenti (dato che Exor è azionista di controllo o co-controllo sia di CNH che della futura Fca-PSA) riteniamo possa essere una soluzione. Restiamo dell’idea che la fusione Fca-PSA non sia a rischio per i rilievi dell’antitrust europeo: sia Tavares che Manley hanno sempre dichiarato che verranno presi i provvedimenti necessari per non compromettere il deal”
Le verifiche dell’Antitrust sulla fusione tra FCA e PSA continueranno sino ad ottobre. Nel frattempo, considerando lo stato attuale del mercato, dopo la fusione, il nuovo gruppo raggiungerebbe circa un terzo delle vendite di veicoli commerciali in UE. In Italia, invece, il nuovo gruppo arriverebbe a superare quota 50%.
Maggiori dettagli sulla questione potrebbero arrivare già nel corso del prossimo mese di luglio quando, verso la fine del mese, FCA rilascerà i dati relativi alla seconda trimestrale del 2020. Di certo l’azienda ha intenzione di valutare tutte le possibilità per accelerare la procedura di fusione con PSA nel corso dei prossimi mesi. Continuate a seguirci per saperne di più.