Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles è rimasto molto male per come è stata diffusa la notizia delle gravi accuse che l’EPA ha rivolto negli Stati Uniti al suo gruppo. Questo in quanto è stato fatto un paragone con Volkswagen la cui posizione invece è completamente diversa. Infatti nel caso di FCA non ci sarebbe stata frode e dunque la posizione sarebbe molto più leggera. Inoltre l’amministratore delegato ha pure ammesso di essere in contatto con l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti già da un anno. Quindi questa improvvisa pesante accusa rivolta in pubblico dall’EPA rimane inspiegabile per il CEO di Fiat Chrysler.
Il sospetto di Sergio Marchionne sulla vicenda che ha colpito FCA
Proprio per questo motivo nella testa di Sergio Marchionne inizia a serpeggiare l’idea che involontariamente il suo gruppo possa essere stato colpito per ragioni politiche. La tempistica degli eventi fa sospettare il CEO di FCA che il suo gruppo possa essere rimasto involontariamente invischiato nella lotta politica tra Il Presidente uscente degli Stati Uniti Barack Obama e il neo Presidente Donald Trump. Nei giorni scorsi Fiat Chrysler attraverso i suoi rappresentanti aveva annunciato un investimento di oltre un miliardo di dollari negli Stati Uniti con conseguente creazione di 2 mila posti di lavoro. Questo investimento sarebbe servito alla produzione di 3 nuove Jeep: Wagoneer, Grand Wagoneer e un pick up su base Wrangler.
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La portavoce della Commissione Europea parla di situazione preoccupante
Ovviamente la notizia aveva fatto felice Donald Trump, che si era subito mosso per ringrazia pubblicamente Fiat Chrysler per aver deciso di tornare nuovamente a produrre auto negli Stati Uniti. Molti maliziosamente avevano fatto notare che tale annuncio poteva essere stato fatto da Sergio Marchionne e soci per ingraziarsi il nuovo Presidente. Evidentemente, secondo il ragionamento del CEO, questo potrebbe aver disturbato qualcuno e avrebbe spinto l’EPA a questa aggressione mediatica, che ieri ha fatto precipitare in Borsa il titolo di FCA.
Al momento l’amministrazione Obama nega un coinvolgimento nella decisione dell’EPA, organo indipendente dal governo degli Stati Uniti. Della Questione in queste ore si sta parlando molto anche a Bruxelles. Le accuse rivolte a Fiat Chrysler dalle autorità americane vengono definite come preoccupanti dalla portavoce della Commissione europea, Lucia Caudet. L’Unione Europea è in contatto costante con le autorità americane per comprendere meglio la questione ed eventualmente decidere per un qualche intervento.
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