Continua il botta e risposta tra Italia e Germania sul presunto dieselgate che vede coinvolto il gruppo FCA ed, in particolare, alcune varianti con motore diesel della Fiat 500X, della Jeep Renegade e del veicolo commerciale Fiat Doblò che secondo le autorità tedesche, che avrebbero eseguito dei test approfonditi su diversi modelli dopo il caso dieselgate di Volkswagen, presenterebbero valori fuori norma per quanto riguarda le emissioni.
In queste ore, dopo le dichiarazioni a mezzo stampa di ambo le parti, è arrivata la risposta ufficiale del Governo italiano ed, in particolare, del Ministero dei Trasporti che ha omologato i tre modelli di FCA elencati in precedenza. Nel comunicato ufficiale, il dicastero riferisce che la Fiat 500X e tutti gli altri veicoli Fiat (non vengono elencati altri modelli con precisione) risultano conformi ai test sulle emissioni condotti dalla Direzione Generale per la Motorizzazione. Nel comunicato si sottolinea come l’Italia sia sempre stata collaborativa sia con la Germania che con l’Unione Europea.
Secondo quanto riferito dal Ministero, la strategia di controllo delle emissioni utilizzata da FCA non prevede lo spegnimento del motore e del sistema di ricircolo dei gasi di scarico dopo 22 minuti di funzionamento come asserito dall’ente di omologazione tedesco Kba ma “la sua modulazione necessaria ai fini di protezione del motore contro i rischi di danneggiamento, ciò in piena compatibilità con l’art. 5.2 del regolamento 715/2007/CE”
Da notare che, a differenza di quanto dichiarato dalle autorità tedesche, al Ministero dei Trasporti non risulta che la Commissione Europea abbia avviato delle verifiche proprie per confermare i test tedeschi sui tre modelli di casa FCA sotto accusa. A conti fatti, non esiste un test realizzato da un ente terzo ed autonomo rispetto al governo tedesco che confermi i risultati sulle emissioni fuori norma di 500X, Renegade e Doblò.
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I risultati dei test effettuati sui veicoli FCA in esame sono stati presentati alla commissione europea nel corso del mese di novembre. Il governo italiano aveva già illustrato i risultati alla Germania nel meeting di mediazione avvenuto il 4 novembre a Bruxelles. Nel comunicato viene smentita l’accusa rivolta dalla Germania riguardo una mancata collaborazione “Dire che l’Italia ha disdetto l’appuntamento, quando i due Paesi e la Commissione stanno solo cercando una data comune, è una ricostruzione perlomeno infondata. Il Mit ha proposto date nei mesi di gennaio, febbraio e marzo ed è in attesa di conoscere la disponibilità da parte della Commissione e della controparte tedesca”.
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