Nei giorni scorsi molto rumore hanno fatto le parole del ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt contro Fiat Chrysler, ‘rea’, secondo l’importante esponente dell’esecutivo teutonico, di aver portato sul mercato vetture che non rispettavano i limiti di emissioni nocive previste dalle leggi e dunque protagonista di un proprio personale Dieselgate.
In particolare, il titolare del Dicastero dei Trasporti se la prendeva con i suoi colleghi italiani, che secondo lui non avrebbero fatto a dovere il proprio mestiere controllando con attenzione se realmente le auto del gruppo italo americano di Fiat Chrysler violassero la legge. Il Ministro dello Sviluppo economico italiano Carlo Calenda aveva risposto invitando il collega tedesco ad occuparsi di Volkswagen. In effetti oggi arriva una notizia dalla Germania che riguarda proprio il gruppo tedesco.
Dieselgate: prima condanna per Volkswagen in Germania
Volkswagen infatti è stata condannata per la prima volta da un tribunale tedesco al rimborso integrale di quanto speso da un suo cliente per l’acquisto di una Skoda Yeti 2.0 Tdi proprio a causa del Dieselgate. Questo veicolo infatti risultava tra le vetture dotate del dispositivo illegale che manipolava il livello delle emissioni, facendole risultare legali quando in realtà violavano i limiti previsti dalle leggi. L’ufficio legale Roger&Ulbrich che ha seguito la causa ha rivelato alla stampa l’esito di questa causa che è stata portata avanti presso il tribunale di di Hildesheim, località in Bassa Sassonia che si trova non lontano dalla storica sede di Volkswagen a Wolfsburg.
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Il gruppo tedesco dovrà rimborsare al cliente 26.499 euro
Volkswagen dovrà dunque sborsare 26.499 euro per rimborsare interamente quanto speso dal cliente. Il tribunale di Hildesheim che ha emesso la sentenza di primo grado ha motivato la decisione affermando che la casa automobilistica tedesca ha manipolato illegalmente il controllo del motore dell’auto. Ovviamente se la sentenza sarà confermata anche negli altri gradi di giudizio, si tratterebbe di un precedente che potrebbe cambiare tutto in Germania per quanto riguarda i diritti dei consumatori.
Sueddeutsche Zeitung, che ha potuto leggere le 18 pagine della sentenza emessa dai giudici ha commentato che secondo questi Volkswagen avrebbe agito “procurando danni intenzionali” ai propri clienti. Si tratterebbe in poche parole di una vera e propria frode al consumatore da parte di VW. Il gruppo tedesco non ci sta ed è pronto ad intervenire con i propri legali affermando che in questo caso il cliente dovrebbe rivalersi nei confronti del concessionario. Vedremo dunque cosa accadrà nei prossimi mesi quando arriverà la sentenza di secondo grado.
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