La prima doppietta Mercedes di questa stagione 2020 certifica le qualità di un Lewis Hamilton fortemente in palla già dalle qualifiche di ieri. L’inglese dopo un venerdì non particolarmente efficace, col diluvio dello Spielberg ha esaltato le sue qualità introducendo ieri una pole position pazzesca in termini di tempo e di concretezza generale. Non era particolarmente difficile oggi azzeccare il pronostico che fissava sul gradino più alto del podio proprio Lewis che ha fatto suo il secondo Gran Premio corso sul medesimo tracciato del Red Bull Ring. Il Gran Premio della Stiria è stato infatti dominato dall’inizio alla fine e ora Hamilton, dopo quattro Gran Premi d’Austria a secco di risultati di questa portata, totalizza due vittorie al Red Bull Ring e l’85esima della sua carriera.
Il numero 85 in termini di vittorie porta Lewis Hamilton ad appena sei lunghezze dal record, che pareva imbattibile, ancora nelle mani dell’immenso Michael Schumacher. Con la vittoria di oggi l’inglese si è portato alle calcagna di un Valtteri Bottas, apparso comunque concreto, che guida il mondiale con sei punti di vantaggio in classifica piloti. Il finlandese ha concluso in seconda posizione fornendo il doppio risultato utile alla Mercedes che appare nuovamente imbattibile (sai che novità!). D’altronde Valtteri aveva cominciato in quarta posizione e ha dovuto farsi spazio tra le grinfie del solito efficace Max Verstappen che è rimasto secondo fino al 67esimo giro, capace di rendere comunque dura la vita a Valtteri.
L’olandese con Red Bull quindi riusciva a piazzarsi in terza posizione finale con un piccolo problema all’ala anteriore e un evidente decadimento delle Pirelli che lo costringeva ad un’ultima sosta finale utile ad installare le soft per la ricerca del giro più veloce.
Norris ancora sugli scudi!
La McLaren ha dimostrato ancora una volta di essere una forza particolarmente temibile quest’anno, perlomeno tra le mani di Lando Norris. Carlos Sainz, infatti, dopo essere partito dalla terza posizione (suo miglior risultato con la McLaren in qualifica) ha concluso in nona posizione dopo una prima sosta particolarmente destra a causa di un problema di serraggio alla posteriore desta. Tuttavia il madrileno, futuro pilota Ferrari, non disponeva più del piglio visto durante le fasi iniziali quando lottava costantemente per la quarta piazza.
Diverso invece il discorso per Lando Norris che impressiona ancora una volta portandosi a casa un quinto posto decisamente inatteso. Il risultato riesce dopo che completa un sorpasso su tre vetture solamente negli ultimi due giri. Nonostante qualche problema fisico che aveva condizionato anche il rendimento in qualifica, ha dimostrato di saperci fare e di porre la McLaren come una temibile terza forza in questo strano 2020. Malino Alexander Albon che paga una vagonata di secondi rispetto al compagno di squadra Max Verstappen chiudendo in quarta posizione al termine sebbene fosse stato attaccato da un eccellente Sergio Perez che in rimonta aveva battagliato per la quarta posizione proprio col thailandese rimediando una rottura all’ala anteriore. Perez, sulla Racing Point, ha infatti condotto una rimonta pazzesca visto che era partito in 17esima posizione ma ha vanificato un probabilissimo quarto posto finale a causa di questo contatto che lo ha relegato in sesta posizione finale. Di certo in Racing Point chiudono con un risultato che poteva essere differente ma Perez ha concluso comunque con un’ala pesantemente danneggiata subendo il sorpasso di Norris proprio negli ultimi metri.
Molto bene infatti anche la prestazione di Lance Stroll a bordo della seconda RP20 che nel finale sopravanza Ricciardo, che si era difeso benissimo, con una manovra al limite del regolamento facendosi sopravanzare da Norris. Una situazione che relegava Stroll in settima piazza e Ricciardo in ottava alle spalle di Sergio Perez che conteneva i danni col favore dei pochi metri rimasti. Appare ancora interessante la prestazione della Renault che fa molto bene con Ricciardo, sebbene deve fermare in maniera precauzionale Esteban Ocon. A chiudere la top ten ci pensa Daniil Kvyat con l’AlphaTauri.
Ferrari: che disastro
La Stiria è decisamente amara per la Ferrari che deve lottare per tutto il weekend con una SF1000 che non va e con due piloti che si danno battaglia come fossero i più acerrimi nemici. Ma stavolta a dire il vero la lotta fratricida c’entra poco, c’entra molto di più un comportamento fuori dalle righe impostato da Charles Leclerc che durante i primi metri dopo lo spegnimento dei semafori prova il tutto per tutto nei confronti di Sebastian Vettel reo di aver impostato una partenza non proprio felina probabilmente a causa delle poco performanti Pirelli medie di cui disponeva. In curva 3 il monegasco trova uno spazio infilando all’interno Sebastian Vettel ma gli finisce addosso distruggendo l’ala posteriore di quest’ultimo con conseguente rottura della sua ala anteriore e del fondo proprio davanti alla ruota posteriore.
Si capisce subito che Vettel avrà poco su cui sperare, rientrato ai box si ritira. Lo seguirà anche Charles che comunque prova a fare un giro con le Hard ma a bordo di una SF1000 divenuta ancora di più inguidabile. Il Gran Premio della Stiria dura solo tre giri per la Ferrari e bastano quelli per capire che a Maranello qualche cosa non va sia in termini strettamente tecnici sia dal punto di vista umano. Il Gran Premio del Brasile non doveva essere l’ultima volta in cui avremmo visto una catastrofe simile? Nel frattempo, secondo le parole di Mattia Binotto rese alla fine, pare che Charles e Sebastian si siano chiariti con Leclerc che non ha potuto fare altro che addossarsi tutte le colpe. Peggio di così non si poteva; di certo con la débâcle di oggi la Ferrari non ha fatto nemmeno in tempo per comprendere il funzionamento degli aggiornamenti in modo da capire se andavano o no. Una domenica decisamente da dimenticare in fretta.
Purtroppo in casa Alfa Romeo Racing non si registra nulla di buono: Kimi Raikkonen termina undicesimo mentre Antonio Giovinazzi chiude in quattordicesima piazza un weekend da accantonare. Ma non va meglio per tutti i motorizzati Ferrari visto che i due della Haas, nell’ordine Kevin Magnussen e Romain Grosjean, si piazzano in 12esima e 13esima posizione finale. Niente da fare anche per le Williams con Russell e Latifi in penultima e ultima piazza. Davanti a loro Pierre Gasly con l’altra AlphaTauri che ha vanificato un weekend che appariva decisamente positivo per la squadra di Faenza.