A volte le cose vanno proprio male. Stasera in casa Ferrari si andrà a dormire con l’amaro in bocca e col pensiero rivolto ad un disastro perpetrato a pochi metri dall’avvio di un Gran Premio della Stiria apparso subito ai limiti del complicato. La qualifica terribile vista ieri è niente se confrontata col disastro visto poche ore fa al Red Bull Ring.
È bastato giungere alla Curva 3 per accorgersi che la gara della Ferrari era giunta alla fine senza essere mai cominciata. L’azzardo di Leclerc nei confronti del compagno di squadra Sebastian Vettel è stato pagato caro dall’intera Scuderia che ha dovuto deporre le armi e cominciare a smontare tutto l’occorrente anzitempo. Il monegasco ha distrutto l’ala posteriore di Sebastian conseguentemente ad un attacco difficilmente realizzabile, tanto che sulla sua SF1000 i segni della mossa azzardata risultavano ben visibili sul fondo a pezzi e sull’ala anteriore da sostituire.
Doppio ritiro
Sebbene per un attimo la situazione era apparsa più grave per Sebastian, costretto al ritiro a causa dell’oggettiva impossibilità di riparare l’ala posteriore, ben presto si è compreso che anche Charles avrebbe dovuto abbandonare la gara visto che i danni sul fondo erano evidenti e tali da impedire il proseguimento. In ogni caso già Leclerc ha fornito le sue scuse e si è preso tutte le sue colpe, come è giusto che sia. L’approccio di Vettel è apparso invece più diplomatico anche se negli occhi gli si leggeva la profonda delusione mista ad una ovvia rabbia.
“Ero in lotta con altre due monoposto in Curva 3. Charles mi ha attaccato all’interno mentre io cercavo di chiudere normalmente visto che non mi aspettavo che avrebbe provato un attacco in quella zona. È un peccato che sia successo tutto questo e avremmo di certo dovuto evitarlo. Io però non avrei potuto fare nient’altro, stavo solo provando a guidare in maniera conservativa ma poi mi sono accorto che non avevo più l’ala” ha detto Sebastian a Sky Sport F1. Giustamente quando gli hanno chiesto se il comportamento di Leclerc gli era sembrato azzardato ha subito ammesso: “non penso che c’era spazio lì, per questo è andata così”.
Per Vettel, come per la squadra, il rammarico più grande risiede nel fatto che la SF1000 non ha potuto testare al meglio le novità portate in questa occasione: “è un peccato, potevamo valutare l’andamento della monoposto sullo stesso tracciato peraltro in condizioni molto simili a domenica scorsa ma non abbiamo avuto le risposte alle nostre domande. Venerdì la macchina sembrava molto buona anche se durante le qualifiche abbiamo sbagliato direzione. È un vero peccato perché volevo capire che piega avrebbe preso lo sviluppo”.