Nei giorni scorsi aveva fatto molto scalpore la denuncia del sindacato Usb secondo cui un operaio di Fiat Chrysler sarebbe stato costretto dai superiori ad urinarsi addosso mentre si trovava alla catena di montaggio. L’increscioso episodio sarebbe avvenuto presso la Sevel di Atessa (Chieti), stabilimento che fa parte del gruppo guidato dal numero uno Sergio Marchionne.
Diego Bracciale avvocato dell’operaio che ha denunciato l’accaduto al sindacato spiega la situazione. Il legale parlando all’Espresso ha detto chiaramente che quello che è accaduto al suo cliente è un fatto molto grave e questo richiede al più presto un provvedimento esemplare da parte di Fiat Chrysler.
L’avvocato ha promesso battaglia in tutte le sedi sia civile che penali per difendere i diritti del suo assistito che in questa situazione sono stati fortemente lesi. Dunque l’obiettivo è quello di far punire i responsabili che fino a questo momento non sono stati toccati da Fiat Chrysler secondo quanto conferma il legale della parte lesa.
Al momento il gruppo italo americano si è limitato a chiedere scusa al suo dipendente ma questo per Diego Bracciale non è sufficiente. A dire il vero Fiat Chrysler attraverso i suoi portavoce ha chiarito di voler far luce sul caso e prendere i dovuti provvedimenti ma a quanto pare sino a questo momento nessun procedimento disciplinare è stato avviato nei confronti dei responsabili.
Leggi anche:Fiat Chrysler Cassino: dopo 8 anni cesserà l’uso del contratto di solidarietà
Fino a questo momento, così come raccontano i sindacati, Fiat Chrysler avrebbe semplicemente fatto un richiamo formale al team leader e ai capi reparto coinvolti e presenti nel momento in cui è avvenuto il triste episodio. Vi aggiorneremo quando arriveranno eventuali novità su questa vicenda che coinvolge indirettamente FCA.
Un commento
Lascia il tuo commento, condividi il tuo pensiero