Quella resa da Mattia Binotto sembra una vera e propria ammissione. Per il team principal della Scuderia, il motore Ferrari ha subito un decremento di potenza successivamente alle direttive tecniche emanate dalla FIA che ha chiarito quelle aree grigie del regolamento dove si annidavano possibili varchi di ricerca. In queste aree sembra proprio che a Maranello avevano scovato il posto giusto per la ricerca di importanti opportunità in termini strettamente prestazionali.
Fino ad ora infatti tutto il management Ferrari difficilmente aveva prodotto un’ammissione come quella attuale. Ma ora sembra sempre più evidente che la power unit del Cavallino sia stata resa più fiacca proprio dall’indagine FIA e in seguito ai chiarimenti regolamentare che erano stati emanati proprio sotto forma di Direttive Tecniche della Federazione. Se in Ferrari l’attenzione, in questi primi due appuntamenti, era stata riposta sulla ricerca della minore resistenza aerodinamica dai dati GPS si percepiva subito che le velocità massime e di percorrenza espresse dalla SF1000 non erano quelle della monoposto che girava lo scorso anno.
Complessità normativa
Trovare la chiave giusta all’interno della giungla regolamentare non è mai facile per nessuno, molte volte nemmeno per il più quotato degli ingegneri. Mattia Binotto pare saperlo quando ha ammesso che i “regolamenti sono molto difficili e complessi. Ci sono aree in cui forse bisognerà produrre ulteriori chiarimenti. È un processo attualmente in corso ma che è sempre esistito e sempre esisterà. A partire dall’anno scorso sono state rilasciate parecchie Direttive Tecniche dalla FIA che hanno chiarito alcune aree normative. Ci siamo adattati alle nuove interpretazioni e non penso che ne abbiamo risentito solo noi perché se guardiamo alle potenze di questa stagione molti costruttori sembra si siano adeguati. Ma sicuramente la Ferrari ha perso parte delle prestazioni di cui disponeva. Speriamo ora che il lavoro sui regolamenti sia sempre più chiaro” ha ammesso il team principal della Ferrari.
Mattia Binotto ha anche aggiunto che il periodo di stop imposto dalla FIA in tempo di COVID-19 è stato messo in atto anche dai motoristi, finendo quindi per ostacolare ogni ipotesi di sviluppo programmata per il 2020 che col congelamento delle power unit ha fornito uno scenario particolarmente preoccupante. “Sviluppare una power unit è un processo continuo e non lo abbiamo mai interrotto dal 2012, ovvero da quando abbiamo cominciato a sviluppare questi motori. Per questa stagione c’erano in programma delle evoluzioni che avremmo presentato via via ma per il lungo periodo di stop imposto, ma non rispettato da tutti (in casa Honda hanno ottenuto una deroga, ma si fermeranno in agosto) proveremo a portare gli aggiornamenti solo durante la prossima stagione” ha aggiunto Binotto.
Sembra addirittura che la perdita di potenza della power unit Ferrari sia quantificabile in circa 50 cavalli di potenza. Se tutti pare abbiano perso qualche cosa, in casa Mercedes pare ci sia stato invece addirittura un guadagno di circa 20 cavalli. Una situazione che appare quantomeno sempre più misteriosa.