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Fiat Chrysler: torna la cassa integrazione a Grugliasco

Fiat Chrysler
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Fiat Chrysler Automobiles attraverso i propri rappresentati ha comunicato  che ricorrerà di nuovo alla cassa integrazione per quanto concerne lo stabilimento Maserati di Grugliasco. Si tratta di una notizia che era nell’aria e che ovviamente non farà piacere ai lavoratori dello stabilimento e nemmeno ai sindacati che già nelle scorse settimane avevano chiesto al gruppo guidato da Sergio Marchionne un intervento per garantire un futuro sereno ai numerosi lavoratori dello stabilimento in cui attualmente vengono realizzate alcune celebri vetture della casa automobilistica del Tridente.

La cassa integrazione colpirà tutti i dipendenti di Grugliasco in totale parliamo di esattamente 1.749 lavoratori. I giorni in cui il provvedimento di cassa integrazione entrerà in vigore sono il 27, 28 e 29 marzo, 6, 7, 10, 11, 18, 19, 20, 21 e 24 aprile. La notizia in questione è stata resa nota e confermata ufficialmente dalla Fiom. Federico Bellono, segretario generale della Fiom di Torino commenta negativamente la notizia del provvedimento preso da Fiat Chrysler Automobiles. Il sindacalista ricorda come questo ricorso alla cassa integrazione ormai sia quasi una consuetudine per lo stabilimento che attende il restyling di Ghibli e Quattroporte per poter incrementare la propria produzione che dal 2014 è di molto calata.

Fiat Chrysler Automobilese: nel logo la sigla Fca
Fiat Chrysler Automobiles: preoccupazione per l’ennesimo periodo di cassa integrazione a Grugliasco

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Basti pensare che nel giro di 3 anni si è passati da 36 mila a 23 mila vetture. Nonostante le performance del nuovo suv Maserati Levante,  il polo rappresentato da Mirafiori e Grugliasco appare in affanno e secondo i sindacati solo un nuovo investimento può migliorare le cose e dare speranze per il futuro.

 

Proprio da questo punto di vista si spera nell’inizio della produzione di un nuovo modello di Alfa Romeo, forse un grande Suv entro la prima metà del prossimo anno. La speranza è che i tempi possano essere accelerati visto lo stato in cui versa il celebre stabilimento di Fiat Chrysler Automobiles.

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