Contagio di coronavirus con alcoltest: possibile? Certo. Ci si appoggia la bocca, si lascia la saliva. Ecco perché una circolare del ministero dell’Interno a a Polizia e Carabinieri parla di etilometri da sanificare: Protocollo 300/A/5015/20/115/28 del 13 luglio 2020. Così da prevenire l’infezione da Covid-19 durante operazioni fondamentali come i controlli anti-alcol: la guida in stato d’ebbrezza causa un incidente mortale su tre.
Etilometri da sanificare: quali procedure
- Com’è giusto che sia, per le procedure per gli etilometri da sanificare, gli organi competenti chiederanno le procedure alle aziende. Quelle che forniscono materiale alle Forze dell’ordine.
- Vanno usati i prodotti specifici indicati. Si effettua la sanificazione; dopodiché, prima di un nuovo uso, devono passare almeno 15 minuti.
- In genere, prima si effettua la prova col precursore. Poi, se il precursore dice che il soggetto è in stato d’ebbrezza, si fa la prova legale con alcoltest vero e proprio, tramite etilometro. Che ha valore di legge. Ma la sanificazione per il precursore non esiste. Morale: addio precursore. Si fa tutto con etilometro: eventuale prova preliminare come fosse un precursore, poi alcoltest di misurazione esatta.
- Addio al precursore (foto in apertura, apperecchio giallo). Che tornerà solo quando la pandemia di Covid-19 sarà morta. Evento che pare lontanissimo nel futuro: chissà se mai avverrà del tutto.
- Ovviamente, alla sanificazione dell’etiloemtro (foto in basso) si accompagna l’utilizzo di mascherina e guanti da parte delle Forze dell’ordine.
Etilometro: procedure molto più lunghe e faticose
Inutile girarci intorno: causa coronavirus, la prova dell’etilometro è molto più lunga e faticosa per le Forze dell’ordine. Fra precauzioni di buon senso, disinfezione del dispositivo, attenzione a tutela della salute di tutti, la lotta alla guida in stato d’ebbrezza diventa ancora più difficile.
E già prima non si navigava in buone acque. Pochi etilometri, lentissime prove di omologazione, Forze dell’ordine senza strumenti. Tanto che l’Italia ha mancato i due obiettivi imposti dall’Unione europea di dimezzare i morti su strada dal 2001 al 2010 e dal 2011 al 2020. Due flop, che verranno aggravati dai morti sui monopattini elettrici.