Decreto Semplificazioni: 3 novità per l’auto elettrica. Lo evidenzia l’Aniasa (Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità). Parliamo di misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, in vigore da venerdì 17 luglio 2020. In premessa, la norma chiarisce cos’è una infrastruttura di ricarica di veicoli elettrici: l’insieme di strutture, opere e impianti necessari alla realizzazione di aree di sosta dotate di uno o più punti di ricarica per veicoli elettrici.
1) Decreto Semplificazioni: dove realizzare le infrastrutture di ricarica?
- All’interno di aree e edifici pubblici e privati, compresi quelli di edilizia residenziale pubblica.
- Su strade private non aperte all’uso pubblico.
- Lungo le strade pubbliche e private aperte all’uso pubblico.
- All’interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio, pubbliche e private, aperte all’uso pubblico.
- Le infrastrutture di ricarica sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica: obiettivo, garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica.
2) Decreto Semplificazioni: almeno un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti
- I Comuni disciplineranno l’installazione la realizzazione e gestione delle infrastrutture di ricarica a pubblico accesso. Stabilendo la localizzazione e la quantificazione in coerenza con i propri strumenti di pianificazione. Così da garantire un numero adeguato di stalli in funzione della domanda e degli obiettivi di progressivo rinnovo del parco dei veicoli circolanti. SI mira ad almeno un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti.
- Gli stessi enti locali possono prevedere la riduzione del canone di occupazione di suolo pubblico e della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche per i punti di ricarica. Quando? Nel caso in cui gli stessi eroghino energia di provenienza certificata da energia rinnovabile.
3) Decreto Semplificazioni: basta l’autodichiarazione
Per le infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici e ibridi plug-in, il nulla osta va in pensione. È sostituito da una dichiarazione sottoscritta dai soggetti interessati. Da cui risulti l’assenza o la presenza di interferenze con linee di telecomunicazione. Si deve dimostrare il rispetto delle norme che regolano la materia della trasmissione e distribuzione di energia elettrica. In tali casi i soggetti interessati non sono tenuti alla stipula degli atti di sottomissione.