Il Ministero dei Trasporti italiano ha pubblicato il report definitivo sulla questione che ha coinvolto alcune vetture di Fiat Chrysler Automobiles che secondo il Ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt non erano a norma. Il report finale lascia però molti dubbi, questo infatti in alcuni passaggi continua a dire che i test effettuati sarebbero stati realizzati da Fiat Chrysler. Esattamente ciò viene detto a pagina 29 e 32 del report. Si tratta forse di un lapsus ma la cosa fa ridere visto e considerato che questo era stato uno dei motivi che negli scorsi mesi aveva creato i maggiori imbarazzi e dubbi.
Infatti lasciava perplessi nei precedenti report che Fiat Chrysler avesse provveduto da se a controllare le sue vetture. A quanto pare sembrerebbe che anche nel report finale le cose sarebbero andate così. Altra cosa che lascia perplessi è che il report non entra nel merito delle accuse che sono state lanciate nei mesi scorsi dalla Germania a FCA e anche all’Italia. Non si capisce in parole povere se sulle vetture incriminate vi possano essere o meno dei dispositivi capaci di manipolare i dati relativi alle emissioni in fase di test. Ricordiamo che il Ministro Graziano Del Rio ha sempre negato che nei confronti del gruppo italo americano guidato dal numero uno Sergio Marchionne potessero essere stati concessi dei privilegi.
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Il report finale del Ministero chiarisce alcuni punti rimasti oscuri in precedenza, però nello stesso tempo ne lascia altri in sospeso. La cosa che in particolare salta subito all’occhio è il fatto che anche questa volta per nessuno dei veicoli di Fiat Chrysler Automobiles sono presenti i grafici che per le altre case automobilistiche coinvolte nei controlli mettono in relazione il funzionamento dei filtri anti inquinamento con la temperatura aspirata dal motore. Infine anche stavolta si fa riferimento alle vetture Euro 5 e non alle Euro 6 come già avvenuto nei precedenti report.