“L’Alfa è la parte più difficile del piano” afferma l’ad del Lingotto, che rassicura sul futuro del Gruppo. Landini (Fiom) dopo un incontro con l’azienda sul nuovo piano industriale: “Vertice positivo, ma restano dubbi”
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“I target di Fiat sono assolutamente fattibili. Lasciateci lavorare”. Risponde così Sergio Marchionne a chi gli chiede di commentare i dubbi espressi dagli analisti sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati. “I target – aggiunge – sono confermati anche dopo i dati del primo trimestre”. A margine del convegno a Sestriere per ricordare i 10 anni dalla scomparsa di Umberto Agnelli, l’ad del Lingotto rassicura dunque sul futuro del Gruppo.
Parole queste, che sembrano non bastare al leader della Fiom Maurizio Landini che, a Torino per incontrare l’azienda automobilistica e discutere il nuovo piano di investimenti presentato a Detroit, spiega: “Siamo qui per capire se Fiat fa sul serio e per valutare le scelte che il gruppo intende fare”.
Alfa Romeo il piano più difficile – Marchionne intanto difende il suo operato e guarda al futuro. “Facciamo passi avanti dappertutto” risponde alla richiesta di informazioni sugli investimenti a Mirafiori. Poi si sbilancia e afferma che “l”Alfa è la parte più difficile del piano”. La Fiat di oggi, rivendica con orgoglio Marchionne, “ha in sé i tratti e le idee di Umberto Agnelli. A cominciare dalla convinzione che dovesse concentrarsi su ciò che sapeva fare meglio, le automobili, quella era la strada per assicurare all’azienda una logica di crescita. Noi l’abbiamo portata avanti facendo di Fiat il settimo più grande costruttore del mondo”.
Landini: incontro positivo ma restano dubbi – Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, si dice intanto soddisfatto dall’incontro con l’azienda a Torino sul nuovo piano industriale della casa automobilistica. “Il Gruppo ha confermato che il piano garantirà la piena occupazione degli stabilimenti italiani – dice – ma non abbiamo avuto risposte sull’applicazione di questo piano”. Il sindacalista sottolinea infatti che restano ancora diversi dubbi. “Siamo di fronte al fatto che continua la cassa integrazione e resta il fatto che non c’è stato un dettaglio di cosa farà Mirafiori, Cassino e come verrà garantita l’occupazione”. Quanto poi al nuovo piano che entro il 2018 dovrebbe garantire occupazione negli stabilimenti, “ancora oggi non abbiamo avuto risposte sul tipo di applicazione di questo piano: dove si fanno i modelli, quando si fanno, in che stabilimenti, con che tempi vengono messi in produzione e che certezze ci sono sugli investimenti”. Landini, infine si appella alle altre sigle sindacali: “Questo deve diventare il senso dell’iniziativa sindacale dentro la Fiat e ribadiamo la necessità di una ripresa unitaria delle iniziative”. iniziative”.
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