Secondo i dati Aci-Istat, nel nostro Paese l’anno scorso ci sono stati 3.173 morti sull’asfalto, in calo del 4,8%. Lievissimo calo per feriti (241.384, -0,6%) e sinistri in Italia nel 2019 (172.183, -0,2%). Siamo ben lontani dai numeri auspicati dall’Unione europea. Mai e poi mai riusciremo a centrare il target fissato dall’Ue: dimezzare i morti sulle strade dal 2011 al 2020. È il secondo flop: non ci siamo riusciti neppure dal 2001 al 2010.
Incidenti in Italia nel 2019: troppe telecamere
Il problema sta nelle telecamere, a nostro avviso.Troppi autovelox, occhi elettronici ai semafori e ai varchi delle Ztl. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: sfuggono ubriachi, drogati, gente spericolata, che non viene fermata sul posto dalle Forze dell’ordine. Le multe che arrivano a casa non sono un deterrente: basta dire che guidava un’altra persona, si paga una multa supplementare di 300 euro e il gioco è fatto.
In più, su due morti, uno è debole: ciclisti o motociclisti. L’aumento dei morti ha riguardato, in modo particolare, i ciclisti (253; +15,5%) e i motociclisti (698; +1,6%). Brutti numeri per i pedoni (534; -12,7%) e ciclomotoristi (88; -18,5%).
Nel 2020, arriverà la conta dei morti e dei feriti sui monopattini elettrici: è che ci sono pochi controlli per tutti, le strade sono inadatte (buche, segnaletica, qualità delle infrastrutture).
Non solo: i costi sociali dell’incidentalità stradale sono stimati in 16,9 miliardi di euro, pari all’1% del Pil nazionale. Una catastrofe economica.
Troppi sinistri: che cosa fare
Per Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, serve il consolidamento dell’esperienza di guida. Con corsi specifici di perfezionamento da seguire dopo aver ottenuto la patente. Paesi nei quali è già obbligatorio (Austria e Svizzera) ne hanno dimostrato l’efficacia.
Il contenimento del traffico e della mobilità nel periodo di lockdown ha fatto registrare una forte diminuzione di incidenti e vittime, dice Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat. Ma con ogni probabilità non sarà sufficiente per raggiungere l’obiettivo europeo.
Cause dei sinistri: che caos
Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata si confermano, anche nel 2019, le prime tre cause di incidente. Questi i numeri ufficiali. Occhio però: manca la guida sotto l’effetto alterato da alcol o droga: da un decennio l’Istat non registra più quei numeri, perché queste cause non vengono quasi mai indicate nei verbali delle Forze dell’ordine. Impossibile fare statistiche precise e attendibili. Così è anche complicato fare prevenzione. Un altro motivo per cui l’Unione europea ci guarda con sospetto.