Adesso che Aspi diventa statale passando alla Cassa depositi e prestiti, ci si chiede che fine faccia la questione del brevetto Tutor Autostrade per l’Italia. Infatti da parecchi anni è in ballo questa questione. Per capire di cosa parliamo, si parta dal funzionamento del Tutor: è un uno strumento elettronico che consente di misurare la velocità media dei veicoli. L’auto passa sotto il portale A, poi transita sotto il portale B, e si vede a che ora sta viaggiando. Poi si fa la media e si capisce qual è la media chilometrica: se è superiore al limite di 130 km orari, allora la multa viene recapitata al proprietario della macchina.
Brevetto Tutor Autostrade per l’Italia: vicenda complicata
Un’azienda toscana sostiene che questo brevetto del Tutor sia proprio e sia stato contraffatto da Autostrade per l’Italia. Aspi da sempre nega ogni addebito. Sono in ballo centinaia di milioni di euro di richiesta di risarcimento da parte dell’azienda. Come si evolverà la cosa? In passato ci sono stati diversi filoni giudiziari con numerose sentenze di giudici di diverso ordine e grado: si è arrivati anche più volte in Cassazione con decisioni molto complicate anche dal punto di vista giuridico.
Aspi ha sempre mantenuto la sua posizione proclamando la propria innocenza. C’è da dire che la questione è tuttora aperta. E non si sa come si possa evolvere. Specie in virtù della statalizzazione di Aspi.
Aspi e il guardrail di Acqualonga
Va detto a onor di cronaca è stata coinvolta anche in altre vicende particolari in cui ha sempre però nel professato la propria innocenza. In particolare nel luglio 2013 la caduta del pullman ad Acqualonga (Avellino): morirono 43 persone. Aspi ha sempre sostenuto che il guardrail fosse in regola, mentre i parenti delle vittime chiedono un risarcimento: sostengono che la barriera non abbia svolto la propria funzione di contenimento. Da qui poi sono partite altre indagini su altre barriere autostradali. Ma nessuna condanna definitiva.