La produzione di mascherine chirurgiche era già stata annunciata qualche mese fa da FCA. Ora, dove prima si realizzavano esclusivamente automobili può capitare di sentire il rumore di alcune macchine industriali che si occupano della produzione di un bene di primaria importanza in un contesto come quello attuale. Dove tutti dovremmo sentirci in dovere di indossare una mascherina almeno fino a quando tutto questo sarà un ricordo.
È stata infatti avviata la produzione di mascherine chirurgiche presso gli impianti di Mirafiori, a Torino, e di Pratola Serra nei pressi di Avellino. Sono state infatti già installate e messe a punto le linee produttive che si occuperanno della effettiva lavorazione con avvio reale previsto in questo mese o al massimo a settembre. L’iniziativa fa parte delle misure proposte dal Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19, Domenico Arcuri e mira quindi a ridurre la diffusione del Coronavirus nel nostro Paese.
Quattro macchine già a Mirafiori
FCA ha già annunciato che presso l’Officina 63 dello stabilimento di Mirafiori sono già arrivate le prime quattro macchine industriali che saranno alla base dei processi produttivi che saranno avviati in questi giorni all’interno di un’area di circa 7.000 metri quadrati. Per lo stabilimento torinese sono state già previste 25 linee produttive mentre ulteriori 19 vengono previste per Pratola Serra dove si avrà a disposizione un’area di 9.000 metri quadrati già in avanzata fase di allestimento. Le macchine sono state sviluppate dalla società di packaging bolognese Ima e dall’azienda di automazione Fameccanica facente parte del gruppo Angelini.
L’obiettivo in termini di produzione giornaliera fissa a 27 milioni il numero di mascherine effettivamente realizzabili nell’arco delle 24 ore. Il numero potrebbe apparire elevato ma bisogna ricordare che le mascherine chirurgiche rappresentano un prodotto usa e getta quindi il totale giornaliero introduce un range utile a coprire il fabbisogno effettivo di cui l’Italia ha necessità, ovvero più di 60 milioni. La produzione impiegherà, presso i due impianti, oltre 600 lavoratori.
Distribuzione in tutta Italia
Tutti i dispositivi prodotti da FCA verranno utilizzati dal Commissario Arcuri per la corretta distribuzione sul territorio nazionale tramite l’ausilio della Protezione Civile. Chiaramente una parte della produzione totale sarà destinata ai dipendenti degli stabilimenti italiani di FCA.
Per Pietro Gorlier, Responsabile della Regione EMEA di FCA, “l’iniziativa fa parte di un’azione notevolmente più ampia che abbiamo portato avanti a livello mondiale. Sosteniamo le realtà locali dove FCA è presente e in particolare tutti i nostri dipendenti. In Italia abbiamo messo a disposizione tutte le nostre eccellenze dal punto di vista industriale già a cominciare dalle prime battute della pandemia da Coronavirus. Ci siamo impegnati con le nostre società tramite diverse iniziative che hanno avuto modo di sostenere le organizzazioni sanitarie del nostro Paese ma anche quelle internazionali. Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto assieme ad altre società nazionali e internazionali”.