È una Ferrari in continuo divenire, quella che a Silverstone sceglie la via del basso carico e che pochi giorni prima aveva annunciato un cambio di passo nella struttura del suo organigramma. Il rilancio della Scuderia passa proprio da questo cambiamento di mentalità e forse è ancora più preponderante il fatto che Mattia Binotto che finora non aveva mai rinunciato al ruolo di direttore tecnico del team ha deciso di venire meno a questa funzione che si affiancava dal suo debutto da team principal proprio a quest’ultima carica all’interno della Scuderia.
La trasformazione si è resa necessaria dopo che l’avvio di stagione ha certificato le scarse performance della SF1000; le prestazioni viste al Montmelò durante i test pre stagionali sono diventati dati reali quando si è andati in Austria per il primo appuntamento della stagione. Il fatto poi di dover ottemperare ad un budget cap prevede poi che circa 300 dipendenti dovranno essere messi da parte e questo è stato uno dei crucci dello stesso Binotto. Bisognerà capire quali saranno i piani futuri di questa Ferrari, se andare a Le Mans e partecipare al WEC o se virare verso l’America per l’IndyCar.
C’è la voglia di tornare a vincere
Questa Ferrari non vince ormai da fin troppo tempo. La voglia di tornare a calcare le posizioni che contano è tanta e gettare le fondamenta giuste rappresenta il primo passo per presentarsi al meglio all’appuntamento con la vittoria. Bisogna farlo quindi nel più breve tempo possibile. L’organizzazione orizzontale voluta da Sergio Marchionne viene meno, la nuova organizzazione piramidale necessita quindi di un direttore tecnico all’altezza. Meglio lasciare perdere: Mattia Binotto ha bisogno di meno carichi sulle spalle e può finalmente concentrarsi soltanto sul governo della Gestione Sportiva.
Della questione Binotto ne ha parlato con Channel 4, “ci è voluto sicuramente del tempo per organizzare il tutto e per fare in modo che il reparto tecnico fosse completamente ristrutturato, di certo non sono cose che si possono fare nel giro di una giornata. Ora abbiamo le persone giuste nel posto giusto, posso anche delegare il lavoro tecnico ed evitare di coprire il ruolo di direttore tecnico. Lo faranno altri. Gli obiettivi sono chiari e tutti sono concentrati ed entusiasti degli obiettivi da raggiungere. Ci sono molte cose che devo fare io, sicuramente terrò d’occhio tutti quanti per mantenere ognuno carico al punto giusto in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Poi Mattia Binotto ha aggiunto che il fatto di essere al vertice più alto della Scuderia rappresenta “un lavoro difficile ma è anche un onore”. Inoltre ha chiaramente ammesso che oggi questa Ferrari non è assolutamente competitiva ma “sono sicuro di poter invertire l’andamento nel prossimo futuro” quindi in riferimento al sostegno ricevuto da John Elkann ha aggiunto che “è importante il supporto del Consiglio di Amministrazione, del Presidente e del CEO. Condividiamo la medesima visione e quindi gli stessi obiettivi. Abbiamo bisogno di tempo e tanta pazienza. Non ci sono soluzioni immediate ma in questo momento vogliamo rafforzare la nostra squadra. Ora gestisco un’azienda intera e sono impegnato in tantissime attività, non c’è il tempo per seguire ogni cosa”. Quindi ora c’è bisogno di trovare un nuovo Direttore Tecnico, che magari sarà svelato nelle prossime settimane.