Dopo tre settimane di stop, i lavoratori dello stabilimento FCA di Kragujevac in Serbia interrompono lo sciopero e danno il via ai negoziati con FCA. A convincere i rappresentati sindacali a riprendere l’attività produttiva della Fiat 500L, requisito essenziale per poter intavolare una trattativa con FCA, è stato il governo serbo che è intervenuto, direttamente, nella situazione al fine di trovare un’intesa tra le parti.
Lo stabilimento FCA di Kragujevac gioca un ruolo fondamentale per l’economia serba, garantendo tanti posti di lavoro, sia nel sito stesso di produzione che nelle varie aziende dell’indotto, ed il neo eletto primo ministro Ana Brnabic si è impegnata in prima persona per cercare un’intesa. L’incontro tra la direzione di FCA ed i sindacati, in presenza di esponenti del governo serbo, ha avuto inizio a mezzogiorno di oggi.
Zoran Markovic, leader del comitato di sciopero dello stabilimento di Kragujevac, ha dichiarato “Vorrei informare i miei cari colleghi che questa non è una sconfitta, anche se molti potrebbero dirlo. Alcuni lavoratori ci hanno chiesto di andare avanti fino alla fine. La fine per noi non è che la Fiat abbandoni il paese, ma il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei nostri stipendi, cioè il soddisfacimento delle nostre quattro richieste”
Al momento non è ancora chiaro quali potranno essere gli sviluppi della situazione. Gli oltre 500 lavoratori del sito serbo che hanno partecipato allo sciopero richiedono un adeguamento dei salari, attualmente compresi tra i 40 ed i 50 mila dinari (meno di 400 Euro), la riduzione dei carichi di lavoro, il risarcimento spese per i costi di trasporto e l’erogazione del bonus di efficienza concordato.
FCA non ha rilasciato alcun commento sulla situazione limitandosi, nelle scorse settimane, ha sottolineare che l’inizio di una trattativa con i sindacati sarebbe stato possibile solo con la ripresa contestuale dei lavori di produzione.
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