Diesel più caro. Per l’ambiente, per l’aria e non si sa per quali altre cose bellissime, il Governo Conte vuol far salire il prezzo del gasolio. Per far calare la differenza con la benzina. Una bizzarria tutta nostrana, che non ha eguali al mondo. L’agevolazione del gasolio sulla benzina esiste in tutti i paesi dell’Unione (tranne il Belgio, che da sempre fa storia a sé per ragioni sue). Siamo dall’8% in Ungheria al 71% in Grecia. In Italia, siamo sul 16%.
Diesel più caro: accise mostruose
È sulle accise che siamo messi male. Da noi, sia sul gasolio sia sulla benzina, siamo ai vertici. Ma non basta così? È necessario alzare ancora le tasse sul gasolio? Il dubbio è lecito: questi quattrini, inclusi l’Iva che è una tassa sulla tassa, sono per santa madre Terra e per l’ambiente e l’aria? O sono per pagare le spese dello Stato incluse le spese della politica? Se proprio il Governo Conte non gradisce che il diesel abbia meno accise della benzina, la soluzione c’è: abbassa le accise della benzina. Se Tizio è più ricco di Caio, affinché Tizio e Caio siano alla pari, ci sono due strade: impoverire Tizio o arricchire Caio.
La mossa green del Governo: più tasse
L’incidenza delle accise sul gasolio è oggi 0,617 euro al litro contro contro 0,728 euro della benzina. In totale, secondo le prime stime, il cambio di passo (che include un passaggio progressivo verso sussidi riservati solo a sistemi di alimentazione non inquinanti) porterà nelle casse dello Stato circa 5 miliardi di euro.
Il ministro dell’Ambiente Costa ha annunciato la prossima mossa green del Governo: il progressivo allineamento delle accise che pesano sul gasolio a quelle più alte oggi della benzina. Se far pagare più tasse è green, l’andazzo che si prende diventa insidioso. Si deve premiare chi inquina poco, non si deve bastonare chi si presume che inquini. La presunta svolta verso i monopattini non passi per le tasse.