Con l’inizio della settimana, lo stabilimento FCA di Pratola Serra avvia ufficialmente il suo processo di riconversione temporanea che prevede la produzione di mascherine. Il progetto, avviato anche a Mirafiori, permetterà ad FCA di produrre in Italia 27 milioni di mascherine chirurgiche ogni giorno, contribuendo in misura concreta a contrastare l’emergenza sanitaria in corso.
La riconversione, come detto, è soltanto temporanea. A Pratola Serra, per la realizzazione del progetto sono stati messi a disposizione ben 9 mila metri quadrati dello stabilimento ed un totale di 25 linee. Secondo le prime informazioni, la riconversione dello stabilimento durerà meno del previsto. La produzione di mascherine, sia a Pratola Serra che a Mirafiori, continuerà quotidianamente sino alla fine del mese di settembre.
Successivamente, molto probabilmente, la situazione sarà rivalutata e l’azienda verificherà la possibilità di continuare a produrre dispositivi di protezione individuale in Italia. Nel frattempo, i due stabilimenti garantiranno una produzione giornaliera di 27 milioni di mascherine. Ricordiamo che per Mirafiori la fine della produzione di mascherine non sarà un problema. Il sito torinese è, di fatto, il polo di riferimento della rivoluzione elettrica di FCA.
Come dichiarato la scorsa settimana da Pietro Gorlier, responsabile dell’area EMEA per FCA, questa iniziativa “rientra in un’azione più ampia che abbiamo portato avanti in ambito mondiale per sostenere le realtà locali in cui siamo presenti ed in particolare i nostri dipendenti”.
Futuro incerto per Pratola Serra
Lo stabilimento di Pratola Serra, situato nella provincia di Avellino, è un sito di produzione specializzato nella produzione di motori diesel. La crisi delle vendite di auto a gasolio, iniziata già da alcuni anni, ha creato non pochi problemi per lo stabilimento. Il “Piano Italia” di FCA coinvolge solo in misura marginale lo stabilimento irpino.
L’azienda, infatti, ha confermato che a Pratola Serra saranno realizzati i motori diesel del Fiat Ducato, un modello in forte crescita che potrà sfruttare al meglio le richieste per veicoli commerciali leggeri in arrivo nel prossimo futuro. Da notare, inoltre, che per lo stabilimento è in programma anche l’aggiornamento degli attuali motori diesel di FCA che registreranno un adeguamento alle nuove normative in tema di emissioni.
Per il futuro di Pratola Serra, al momento, non ci sono certezze. La fine della produzione di mascherine, che dovrebbe arrivare a settembre ma che potrebbe essere posticipata a fine anno in caso di necessità, riaprirà i problemi degli ultimi mesi. Il “Piano Italia” non è sufficiente per garantire un futuro allo stabilimento e la fusione tra FCA e PSA non offre certezze.
La fusione tra FCA e PSA sarà una risorsa per il futuro del sito irpino?
La nascita del gruppo Stellantis porterà ad una condivisione di risorse. In nuovi modelli del gruppo dovrebbero utilizzare principalmente motori diesel di PSA, escludendo lo stabilimento irpino. Per Pratola Serra sarà necessario l’avvio di nuovi progetti in grado di sostenere il futuro. Lo stabilimento rappresenta una risorsa importante per tutta l’area e sono tante le famiglie che attendono di conoscere il futuro del sito produttivo di FCA.
A differenza di quanto avvenuto con Termoli, dove si passerà dalla produzione di motori benzina alla produzione di motori ibridi, a Pratola Serra non c’è in programma una riconversione verso l’elettrico. Molto probabilmente, per conoscere il futuro del sito sarà necessario attendere il primo piano industriale di Stellantis che arriverà solo nel 2021, dopo che la fusione sarà completa.
Nel frattempo, il sito produttivo irpino dovrà cavarsela con quanto previsto dal Piano Italia. I prossimi mesi, con la fine del programma di riconversione con la produzione delle mascherine, saranno molto complicati per lo stabilimento. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sul progetto.