Fiat 500 elettrica: 80.000 l’anno è il numero giusto per voi? Vi spieghiamo il senso della nostra domanda. Si sa anzitutto che la 500 a batteria resta a Torino, a Mirafiori. Si viaggerà a un ritmo di 80.000 unità l’anno: non sono poche. Il progetto è ambizioso. Un numero che non appariva basso prima della pandemia di coronavirus; e che ora, col Covid maledetto, pare ancor più pesante.
Fiat 500 elettrica: splende da sola
La Fiat 500 elettrica vive di luce propria. A parte che ormai la 500 è un marchio nella Casa (Fiat) e quindi nel Gruppo FCA e nel mega-Gruppo Stellantis, dopo la fusione con PSA nel primo trimestre 2021. Ma soprattutto è indipendente: la piccola alla spina ha sotto il telaio FCA. Made in Fiat Chrysler. Se mille altri modelli nasceranno sulla celebre piattaforma PSA (la CMP, la Common Modular Platform), comunque il mitico Cinquino ne resta fuori.
La 500 che dà la scossa al mercato non condivide niente, è una reginetta con il suo regno. Tutto italiano. Viceversa, la base francese verrà utilizzata per i nuovi modelli di segmento B prodotti a Tychy, in Polonia.
Torniamo alla domanda: 80.000 Cinquini annui
Fatta la debita premessa, 80.000 unità annue sono un numero giusto a vostro parere? O sono perfino poche? O magari troppe in epoca post picco del Covid?
Come metro di misura, può essere utile sapere che la fabbrica in Polonia arriverà ad assemblare 400.000 unità annue. Basate sulla piattaforma CMP. Inoltre, entro il 2025, Stellantis intende schizzare a 2,6 milioni di esemplari con quella ossatura.