Segmento A ciao ciao. Da FCA addio alle citycar per le compatte. Infatti, a ottobre 2019, il ceo del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, Mike Manley, ha detto: in un futuro molto prossimo, ci vedrete concentrarci nuovamente su un segmento a più alto volume. E con margine più alto. Questo comporterà un allontanamento dal segmento delle piccole.
Da FCA addio alle citycar per le compatte: quando?
Non c’è nessuna data. Però si può anche ipotizzare il 2024. In questo modo: prima, la piattaforma CMP di PSA farà risparmiare. Poi, con quelle economie di scala, si passa dalle piccole a produrre macchine più grandi. Ovviamente, con prezzi ragionevoli. E guadagnandoci di più: i famosi margini superiori.
Abbandonare il segmento A: scelta coraggiosa
Di certo, è una scelta coraggiosa. Nel segmento A, c’è un tasso di fedeltà del mercato elevatissimo a favore di FCA. Inoltre, se lasci le piccole, altri Gruppi diverranno in quella categoria ancora più agguerriti. Parliamo dei nipponici di Toyota, Suzuki. Ma anche dei sudcoreani di Hyundai e Kia. La domanda è se quindi la strategia di abbandono delle citycar sia solo un affare o non anche un azzardo.
La piccola, la citycar, è inoltre spesso il primo passo. Il ragazzo compra la prima FCA piccola. S’innamora del marchio e sale, a mano a mano che la sua disponibilità economica e il suo status sociale crescono. Se la citycar non c’è più, il primo passo viene a mancare. A meno che il livello numero uno anche per i giovani non diventi il gradino successivo. Si tratterà di fidelizzare in altro modo le future generazioni.
Chiaramente, occorrerà capire come si evolverà la 500 elettrica: magari cambierà a tal punto da non poter essere considerata in nessun modo una citycar. E comunque, la 500 era e resta un riferimento. Tanto che i il primo modello a marchio Fiat realizzata sulla piattaforma CMP potrebbe essere un’erede della Fiat Punto. Con il look un po’ stile 500, sfiziosa e sbarazzina.