Ecoincentivi nella legge Bilancio 2021 usando i 20 miliardi di Recovery Fund? Domani, 1 settembre 2020, è il grande giorno: le concessionarie prenotano gli ecobonus auto sulla piattaforma del ministero dello Sviluppo economico. In tutto, mezzo miliardo, ma solo 100 milioni per benzina e diesel. Il decreto Rilancio prevedeva 50 milioni, distrutti in poche ore. Adesso 500 milioni col decreto Agosto. Chi si prenota e non ha lo sconto, per la dotazione già finita, può ottenere lo sconto magari in un secondo momento: finiscono i soldi per benzina e diesel ma ci sono quelli avanzati per elettriche o ibride, per esempio.
Ecoincentivi nella legge Bilancio 2021?
Poi la legge Bilancio 2021, usando i 20 miliardi di Recovery Fund, può riservare altri soldi alle auto. L’ideale sarebbe una decina di miliardi, in stile Francia. D’altronde, i bonus vacanze e monopattini sono un inferno di burocrazia: invece gli ecoincentivi auto filano via lisci. Sono bonus perfetti. Con il cliente che prende l’auto scontata e va a casa felice. Oltre agli ecoincentivi nella legge Bilancio 2021, sarebbe opportuno anche un contributo a fondo perduto alle imprese della filiera automotive.
L’opinione dell’Unrae sui bonus vetture
Nel merito, Unrae (Case estere) considera molto positivo il rifinanziamento dei fondi per il 2020 (i 50 milioni stanziati per il nuovo Ecobonus sono andati esauriti in una settimana), nonché l’aumento degli importi unitari dei contributi per la neo introdotta fascia 61-90 g/km di emissioni di CO2, anche se stupisce un tale cambiamento solo pochi giorni dopo l’approvazione della relativa legge e oggetto del rifinanziamento, per altro la proposta reiteratamente e originariamente formulata da UNRAE faceva riferimento al valore di 95 g/km, target europeo per le emissioni medie.
Tuttavia, l’introduzione di un plafond per ogni singola fascia incentivata non rispetta minimamente la reale capacità di assorbimento del mercato: il Centro Studi e Statistiche UNRAE stima che a fine anno avanzeranno svariate decine di milioni sulla porzione da 0 a 60 g/km, mentre potrebbero mancarne anche di più in quella da 61 a 110, di fatto rischiando di impedire l’effettivo rilancio del mercato, le potenzialità reali di ricambio efficace di parco circolante in rapporto alle risorse stanziate e l’extra gettito fiscale che ne dovrebbe conseguire.