I casi di positività al coronavirus continuano ad aumentare nello stabilimento FCA di Melfi. Dopo l’ufficialità dell’ultimo caso, ora il numero delle persone ad aver contratto il COVID-19 è salito a sette. Di pari passo cresce anche la preoccupazione tra i metalmeccanici e le rispettive famiglie.
Il focolaio registrato presso la fabbrica lucana non è il primo caso del genere che si verifica all’interno di un’azienda e inoltre ciò in passato ha portato alla chiusura temporanea di vari impianti.
FCA Melfi: aumentano i casi di positività al COVID-19 nello stabilimento lucano
La notizia dell’aumento del numero dei positivi al coronavirus è stata diffusa dopo poche ore dai sindacati Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl Metalmeccanici e Aqcf i quali hanno chiesto di mantenere alta l’attenzione per una situazione che nei prossimi giorni potrebbe diventare più delicata.
In seguito ai primi tre contagi riscontrati il 24 agosto, Cgil e Fiom hanno dichiarato che sono diventati cinque il giorno successivo e sei il 1° settembre. Nelle scorse ore, invece, è stato confermato il settimo caso di positività al virus. A questo punto, i sindacati chiedono di alzare il livello di sicurezza nello stabilimento di FCA per evitare un aumento ulteriore di questo numero.
I sindacati hanno dichiarato che continuano ad avanzare proposte all’interno del comitato per la sicurezza ma queste non vengono accolte e tanto meno applicate. I rappresentanti sindacali hanno poi specificato che quattro lavoratori dei sette contagiati dal coronavirus fanno parte della manutenzione e cinque su sette della stessa unità operativa.
“Abbiamo chiesto in applicazione del protocollo per la tutela della salute e sicurezza di ricostruire la catena dei contatti dal momento che la manutenzione nel periodo di agosto era stata impegnata con uno schema di turnazione diverso dal solito con elevati contatti tra le squadre, da qui la nostra richiesta di sottoporre a tampone tutti i manutentori dell’unità interessata e la relativa catena di contatti precisando che a partire dal 24 agosto la fabbrica è rientrata a pieno regime produttivo“, hanno affermato i sindacati.